Apple caput mundi è il numero uno. Google seconda

Interbrand mette Apple in cima alla classifica dei marchi più preziosi del mondo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple è il marchio più prezioso al mondo, valutato 98,3 miliardi di dollari da Interbrand nella classifica Best Global Brands, che ogni anno dal 2000 mette in fila le aziende più importanti del mondo. Era "una questione di tempo" ha commentato Jez Frampton di Interbrand riguardo al posizionamento di Apple.

Al secondo posto troviamo Google e solo in terza Coca Cola, che fino all'anno scorso era invece in vetta. Abbiamo poi IBM, Microsoft e GE. Bisogna arrivare alla settima posizione per trovare un'altra azienda non tecnologica, vale a dire McDonalds. Seguono poi Samsung, Intel e Toyota in decima posizione.

"Di tanto in tanto un'azienda cambia le nostre vite, non solo con i suoi prodotti ma con il suo ethos. Ecco perché dopo 13 anni con Coca Cola in testa Interbrand ha un nuovo numero uno, Apple", recita l'incipit del report pubblicato ieri. "Marchi come Apple, Google e Samsung stanno cambiando il nostro comportamento: come compriamo, come comunichiamo gli uni con gli altri, persino come parliamo tra noi", continua Frampton. "Hanno letteralmente cambiato il modo in cui viviamo le nostre vite".

Insomma i colossi della tecnologia hanno ormai preso il predominio nel cuore dei consumatori, e oggi il loro logo ha un impatto determinante sulla società che va ben al di là di ciò che fanno ogni giorno. In altre parole non si tratta più di iPhone, Android, Gmail, Windows o altro; queste aziende hanno un valore per ciò che rappresentano agli occhi dei consumatori, possiedono il potere simbolico della metafora.

C'è anche chi è calato in questa peculiare classifica, pure restando in ambito hi-tech: per esempio BlackBerry e Nokia. Eppure resta un fatto: questa indagine certifica il modo in cui queste società influenzano le vite di tutti noi, persino di chi per scelta si tiene il più lontano possibile dalla tecnologia.

E allora qualcuno si domanderà se si tratta d'influenza positiva e negativa, o se tanto potere non sia in qualche modo un pericolo da arginare. Impossibile dare una risposta definitiva: si può solo constatare che siamo di fronte a colossi che vanno ben oltre i rispettivi confini nazionali, entità il cui potere (finanziario oltre che culturale) non si può controllare con alcuno strumento. Questi loghi scatenano passioni di ogni genere, e tratteggiano un futuro che somiglia - forse anche troppo - a un romanzo di William Gibson. Ci traghetteranno verso un mondo migliore?