Apple, Meta, e Google sotto inchiesta, vita dura per le big tech in Europa

La Commissione UE apre indagini sulla non conformità alla Digital Markets Act (DMA) di Alphabet, Apple e Meta. Sospettate violazioni includono regole su Google Play e App Store, e il modello "paghi o acconsenti" di Meta.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Oggi la Commissione Europea ha avviato una serie di indagini sulla presunta non conformità alla Digital Markets Act (DMA) da parte di tre colossi tech: Alphabet, Apple e Meta. Le indagini si concentrano sulle prassi commerciali dei giganti digitali in relazione alle regole stabilite dalla DMA, un'importante legislazione antitrust finalizzata a promuovere la concorrenza e l'equità nei mercati digitali.

In particolare, la Commissione ha evidenziato preoccupazioni riguardanti le restrizioni imposte da Alphabet e Apple nei rispettivi ecosistemi digitali, che potrebbero limitare la capacità degli sviluppatori di app di promuovere offerte al di fuori dei loro negozi di app. L’indagine riguarda le regole di Google Play, Google Search e App Store. 

La Commissione ha anche espresso dubbi sul modello "paghi o acconsenti" di Meta, che richiede agli utenti di scegliere tra pagare per l'accesso senza pubblicità o acconsentire alla raccolta dei propri dati personali per scopi pubblicitari. Tale modello potrebbe non essere in linea con le disposizioni del DMA che richiedono un consenso effettivo degli utenti per l'utilizzo dei loro dati personali. 

Oggi la Commissione ha avviato cinque indagini di non conformità ai sensi della legge sui mercati digitali (DMA). Esse riguardano le regole di Alphabet sulla navigazione in Google Play e sull'auto-preferenziazione in Google Search, le regole di Apple sulla navigazione nell'App Store e sulla scelta dei browser e la modifica delle impostazioni predefinite, e il "modello di pagamento o consenso" di Meta. Sospettiamo che le soluzioni proposte dalle tre società non siano pienamente conformi alla DMA. Ora indagheremo sulla conformità delle società al DMA, per garantire mercati digitali aperti e contendibili in Europa.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutivo responsabile della politica di concorrenza

Vale la pena notare, a riguardo, che anche molti giornali online propongono lo stesso modello. Se la Commissione dovesse dichiarare questo modello illegale, la decisione andrebbe probabilmente a impattare anche sulle testate di informazione. 

L'UE ha dichiarato di voler concludere le indagini entro 12 mesi e ha minacciato sanzioni fino al 10% del fatturato globale annuo delle aziende coinvolte, in caso di accertata violazione delle normative antitrust. Queste indagini rappresentano un chiaro segnale della determinazione dell'UE nel garantire mercati digitali aperti e competitivi, dove le grandi aziende tech non possano abusare della propria posizione dominante a discapito della concorrenza e dei consumatori.

La legge sui mercati digitali è entrata in vigore il 7 marzo. Abbiamo discusso per mesi con i gatekeeper per aiutarli ad adattarsi e possiamo già vedere i cambiamenti in atto sul mercato. Ma non siamo convinti che le soluzioni adottate da Alphabet, Apple e Meta rispettino i loro obblighi per uno spazio digitale più equo e aperto per i cittadini e le imprese europee. Se la nostra indagine dovesse concludere che non c'è piena conformità con la DMA, i gatekeeper potrebbero incorrere in pesanti multe.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno

Le implicazioni di queste indagini potrebbero essere significative per il settore tecnologico, influenzando le politiche aziendali e la regolamentazione del mercato digitale in Europa e oltre. È probabile che l'esito delle indagini abbia un impatto sulle strategie commerciali e sugli investimenti delle grandi aziende tech, nonché sulle future dinamiche competitive nel settore.

Inoltre, la Commissione ha emesso ordini di conservazione dei documenti per Alphabet, Apple, Meta, Amazon e Microsoft, al fine di garantire la disponibilità di prove utili per valutare la conformità delle aziende alla DMA. Questi provvedimenti dimostrano l'impegno dell'UE nel garantire un'applicazione efficace delle normative antitrust nel settore digitale.