Assange fonda il Partito Wikileaks di ispirazione grillina

Julian Assange parteciperà alle prossime elezioni australiane.

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a cura di Dario D'Elia

Julian Assange si candiderà alle elezioni australiane di fine anno sotto la bandiera del Movimento Wikileaks. Ieri a Londra, dal balcone dell'Ambasciata dell'Equador dov'è segregato ormai da più di un anno, ha fatto l'annuncio ufficiale.

Alcuni osservatori hanno bollato l'iniziativa come un ennesimo atto di vanità, altri invece sostengono che il progetto sia credibile. Se non altro si inserisce nella tradizione australiana delle candidature di protesta. In Italia qualcuno potrebbe spingersi oltre e pensare che il Movimento di Beppe Grillo possa essere stato di ispirazione.

Assange

D'altronde è risaputo che Assange non potrà lasciare l'Ambasciata, pena l'estradizione in Svezia per rispondere dei reati di abuso sessuale, quindi saranno i suoi più vicini collaboratori australiani eventualmente a sedere sugli scranni del Senato. L'idea infatti è di far entrare nel "palazzo" qualche giornalista che faccia le pulci a banche, governo e agenzie di intelligence. Appunto, come i grillini si sono sempre proposti di fare.

"Non è come portare avanti l'organizzazione WikiLeaks", ha commentato Assange. "Abbiamo persone in ogni continente. Abbiamo a che fare con dozzine di casi legali alla volta. Comunque è bello poter essere politicamente impegnato nel mio paese".

I primi sondaggi lo danno per vincente, se non altro perché il Partito Wikileaks punterà su "trasparenza, giustizia e responsabilità".

L'unico problema potrebbe essere l'obbligo di sedere al Senato entro un anno dall'elezione; in caso contrario potrebbe scattare l'espulsione. I regolamenti comunque prevedono delle eccezioni nel caso non sia possibile fisicamente. E questo è il caso di Assange.