Asta LTE quasi a 3 miliardi, gli operatori sgomitano

L'asta LTE sempre più nel vivo. Rilancio dopo rilancio siamo giunti a 3 miliardi. Oggi nuova giornata di gara per TIM, 3 Italia, Vodafone e Wind.

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a cura di Manolo De Agostini

Si è conclusa alle ore 18.20 di ieri la quarta giornata di asta per l'assegnazione delle frequenze in banda 800, 1800, 2000 e 2600 MHz che costituiranno l'infrastruttura 4G (LTE) italiana. Nel corso di 13 diverse tornate, sono stati effettuati 16 rilanci sia per acquisire blocchi di frequenze in banda 800 sia in quella 2600, portando un incremento totale di 630.492.329 euro rispetto alle offerte iniziali, ovvero circa 407 milioni di euro in più rispetto a venerdì.

L'importo totale di incasso sale, al momento, a 2.933.599.493,60 euro (2,9 miliardi). Ai rilanci hanno preso parte tutte le società partecipanti - Telecom Italia (TIM), 3 Italia, Vodafone e Wind - che hanno presentato offerte su 20 porzioni di banda, su un totale di 24 blocchi messi a gara.

In particolare per la banda 800 MHz sono stati offerti complessivamente oltre 2 miliardi di euro interessando tutti i 6 lotti disponibili, compreso dunque il lotto specifico. La gara è ripresa oggi, alle 10.30, presso gli uffici del Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.

Siamo così a un passo dai 3 miliardi che lo Stato si aspettava d'incassare inizialmente e ovviamente sale il "tesoretto" (se così possiamo chiamarlo tale dato che servirebbero ben altri investimenti) relativo al broadband, di cui ha parlato recentemente il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani.

La legge di stabilità prevede che le somme che superano i 2,4 miliardi rimangono a disposizione del Ministero, che può reinvestirle in parte per lo sviluppo del settore (Romani ha parlato del 50%), anche se tutto dovrà essere concertato con il ministero delle Finanze. Proprio questo aspetto lascia un punto interrogativo su ogni investimento: la situazione economica italiana, costretta a una manovra "lacrime e sangue", potrebbe indurre il Ministro Tremonti a congelare il gruzzoletto o a destinarlo ad altro uso.