Sarò raggiunto da un servizio Internet basato su fibra? Questa è la domanda che si pongono molti italiani e finalmente fra qualche mese otterranno risposta. Con la situazione attuale e i piani reali degli operatori fino al primo marzo 2020.
Già, perché se da una parte la questione digital divide si sta affrontando con i bandi Infratel, dall'altra non è chiaro quale sia il destino di chi vive nelle cosiddette aree grigie e nere - ovvero quelle dove la legge è dettata dal mercato e la competizione.
Gli operatori ormai annunciano quasi ogni settimana una nuova città raggiunta dai servizi fibra, ma non è esattamente chiaro quale sia la portata complessiva del cambiamento. Per far luce sui dati, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha dato mandato ad Infratel Italia di aggiornare periodicamente la mappa del territorio nazionale in relazione alla copertura di rete.
L'ultimo rapporto consultabile sul sito bandaultralarga.italia.it è aggiornato a marzo 2015 (così come su Infratel), quindi non deve stupire che sia partita una nuova richiesta all'indirizzo dei provider che consenta un aggiornamento a marzo 2017. Tutti gli operatori avranno tempo fino al 28 aprile 2017 per fornire ogni informazione.
"In particolare, detto aggiornamento avviene mediante la verifica delle infrastrutture abilitanti un servizio di accesso NGA realizzate o pianificate dagli operatori", si legge nella nota ufficiale. Ciò vuol dire che non solo dovranno comunicare i livelli di copertura esistenti nelle attuali Aree Grigie e Nere NGA, ma anche i piani di copertura previsti nei prossimi tre anni.
Nessuno potrà bluffare poiché i piani "dovranno essere chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive della società, che la stessa si impegna ad attuare, deliberate dai competenti organi di indirizzo e gestione e che le coperture attuali dovranno essere dichiarate con carattere di veridicità". In pratica le dichiarazioni "dovranno essere sottoscritte dal legale rappresentante o procuratore".
La mappatura sarà effettuata richiedendo per ogni numero civico, incluso nelle attuali aree ed identificato con un codice univoco, le informazioni relative alle infrastrutture abilitanti la NGA.
Ma che ne sarà poi di questi dati? Saranno considerati per lo più riservati e impiegati per completare la strategia del Governo, ma anche "resi disponibili a terzi o resi pubblici esclusivamente in formato aggregato, anche mediante il sito istituzionale bandaultralarga.italia.it".
Insomma, sul sito del Ministero si potrà entrare nel dettaglio della copertura e come oggi scoprire il tipo di servizio disponibile in ogni città, il dato aggregato degli immobili serviti, percentuali, popolazione coinvolta, etc.
Netbook di Telecom Italia: dati capillari sulla rete
Da rilevare che proprio in questi giorni Telecom Italia ha attuato un'operazione trasparenza, come mai in passato. Sul suo sito ufficiale corporate ha pubblicato un lungo approfondimento titolato come "Netbook: i numeri della Rete", che svela tutti i dettagli della rete mobile LTE e residenziale fibra italiana. Degni di interesse sia i dati relativi a ogni provincia che l'ultimo aggiornamento al 2016.
Non manca poi la modalità "open data" per un'accessibilità totale alle informazioni. Volendo quindi si possono "mettere a confronto le aree geografiche o scegliere una lettura temporale, cioè seguire l'evoluzione nel tempo degli indicatori in una stessa zona, utile anche ad evidenziare la portata delle iniziative di investimento a livello locale per il potenziamento delle infrastrutture. Nei grafici sotto abbiamo fatto alcuni esempi", suggerisce Telecom.
Ecco la reportistica di Telecom Italia:
Copertura reti di nuova generazione (NGAN) di TIM - dic 2016
Regione | Copertura |
---|---|
Abruzzo | 37,1% |
Basilicata | 61,8% |
Calabria | 74,2% |
Campania | 71,5% |
Emilia Romagna | 59,5% |
Friuli Venezia Giulia | 49,0% |
Lazio | 66,6% |
Liguria | 64,1% |
Lombardia | 59,0% |
Marche | 48,1% |
Molise | 34,7% |
Piemonte | 47,0% |
Puglia | 80,6% |
Sardegna | 39,9% |
Sicilia | 69,9% |
Toscana | 57,8% |
Trentino Alto Adige | 36,0% |
Umbria | 45,2% |
Valle d'Aosta | 20,7% |
Veneto | 47,3% |
Italia | circa 60% |