Bitcoin, a El Salvador hacker hanno rubato le identità digitali dei cittadini per saccheggiare i fondi statali

I media in El Salvador hanno riferito che alcuni cittadini stanno ricorrendo al "furto di identità" nel tentativo di ottenere i 30 dollari di bitcoin attraverso il portafoglio e l'app Chivo del governo.

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a cura di Alessandro Crea

Il governo di El Salvador ha tentato di incentivare i download offrendo ai cittadini 30 dollari in bitcoin per tutti coloro che utilizzano il portafoglio digitale del governo, Chivo. Secondo i media però alcune persone senza scrupoli hanno presumibilmente rubato le identità degli altri per registrare l'app a nome di altre persone, utilizzando documenti di identità rubati per completare il processo, consentendo loro di accumulare maggiori quantità di bitcoin.

Il sito web del quotidiano El Diario de Hoy ha riferito che quantità "massicce" di coloro che hanno scaricato l'app per la prima volta negli ultimi giorni sono rimasti sbalorditi nello scoprire che i loro documenti di identità sono già stati utilizzati per registrare gli account Chivo.

Anche l'economista salvadoregna Tatiana Marroquín, tra le voci più critiche verso il governo e le sue politiche di adozione dei bitcoin, ha dichiarato su Twitter che a causa del gran numero di denunce di furto di identità rivolte a Chivo, ha deciso di esaminare se i suoi dati personali fossero stati registrati senza la sua autorizzazione, trovando una risposta purtroppo affermativa alla domanda.

Marroquín ha aggiunto: "Come posso avere la minima certezza che i fondi in quel portafoglio siano al sicuro se qualcuno può rubare i miei dati? Come possiamo proteggerci dalle conseguenze di qualcun altro che usa i nostri documenti di identità per gestire denaro e persino ricevere fondi governativi?"

Nel frattempo, come sappiamo, anche il co-fondatore di ethereum, Vitalik Buterin, ha mosso critiche ai "massimalisti di bitcoin", che, a suo dire, dovrebbero provare "vergogna" per "lodare acriticamente" il presidente Bukele.