C'è un buco nella gravità della Terra, e forse abbiamo capito perché

La depressione presente nell'Oceano Indiano è gigantesca ma si pensa derivi dal movimento del mantello terrestre.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Nelle profondità dell'Oceano Indiano si trova una enorme "depressione gravitazionale" di oltre 2.5 milioni di metri quadrati, una depressione nella crosta terrestre che ha confuso gli scienziati per decenni.

Sebbene non sia tecnicamente una depressione convenzionale, i geofisici hanno utilizzato il termine per indicare un'area in cui gli effetti della gravità terrestre sono molto inferiori alla media. Gli scienziati sembrano aver compreso come si sia creata questa situazione misteriosa e, secondo quanto emerso, potrebbe essere una diretta evoluzione geologica e controintuitiva del nostro pianeta.

Poiché la Terra non è una sfera perfetta ma un geoide, ovvero una specie di sfera ma con i poli appiattiti e un rigonfiamento lungo l'equatore, l'attrazione gravitazionale varia a seconda della posizione. Gli scienziati hanno mappato questi effetti per creare il modello della Terra, una rappresentazione visiva di queste variazioni gravitazionali.

Una depressione in particolare, chiamata Geoide Basso dell'Oceano Indiano (IOGL), ha attirato l'attenzione dei ricercatori fin dalla sua scoperta nel 1948. In uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters, Attreyee Ghosh dell'Indian Institute of Science di Bangalore e il dottorando Debanjan Pal hanno esaminato questa depressione e hanno scoperto che il livello del mare nell'oceano circostante è circa 110 metri più basso della media globale.

Dopo aver eseguito diversi modelli computerizzati che ricostruivano i cambiamenti avvenuti nella regione negli ultimi 140 milioni di anni, il team ha concluso che l'IOGL potrebbe essere il risultato del "blocco africano", una gigantesca massa nel mantello terrestre situata a oltre 900 km sotto l'Africa, che si è spinta sotto l'Oceano Indiano.