Chromecast e Apple TV sbarcano su Amazon: prove di dialogo?

Un portavoce Amazon ha dichiarato che il colosso riprenderà a vendere Google Chromecast e Apple TV: è l'apertura a un dialogo?

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a cura di Alessandro Crea

Dopo due anni Amazon riprenderà ad ospitare nel proprio shop online Google Chromecast e Apple TV: non è un annuncio ufficiale ma quasi, a dirlo infatti è stato un portavoce all'agenzia stampa Reuters. La decisione potrebbe segnare un'importante svolta nella disputa che ha visto fronteggiarsi i tre colossi negli scorsi anni.

Nel 2015 infatti Amazon aveva giustificato la propria decisione sostenendo di "non voler confondere i clienti che potrebbero pensare di trovare Amazon Prime Video su quei dispositivi, in quanto venduti da noi".

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Apple TV

Come ritorsione, nei giorni scorsi Google aveva deciso di bloccare l'accesso a YouTube a tutti gli utenti di Amazon Echo Show e Fire TV: "‎stiamo cercando di raggiungere un accordo con Amazon per dare ai consumatori l'accesso a prodotti e servizi di entrambi, ma Amazon non supporta prodotti Google come Chromecast e Google Home, non rende disponibile Prime Video su Google Cast e, lo scorso mese, ha smesso di vendere alcuni dei prodotti più recenti della famiglia Nest. Data questa mancanza di reciprocità, non supporteremo più YouTube su Echo Show e FireTV. Speriamo di poter raggiungere presto un accordo per risolvere questi problemi", aveva dichiarato in quell'occasione un portavoce di BigG. E quel momento sembra essere arrivato, almeno in parte.

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Più sfumata invece la posizione di Apple, che la scorsa settimana ha anzi confermato la prossima disponibilità di Prime Video sulla Apple TV. Nonostante l'esclusione del loro prodotto dal più grande e-commerce del mondo dunque a Cupertino apparentemente non soffiavano venti di guerra, ma la recente acquisizione di Shazam e la possibilità di deviare tutti gli acquisti sul proprio store tagliando fuori gli altri deve aver fatto riflettere Bezos e compagni sull'atteggiamento da assumere in questa vicenda.

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Questa guerra del resto non avrebbe potuto continuare a lungo: i prodotti delle tre aziende hanno molto seguito ed escludere l'uno dall'altro non avrebbe portato vantaggi a nessuno, penalizzando invece soltanto i consumatori che avrebbero continuato ad acquistare i prodotti di Amazon, Apple e Google, trovandoli però semplicemente castrati e meno utili di quanto potessero aspettarsi. Non sappiamo se questo primo passo sarà sufficiente a fermare la "faida" tra aziende, ma da consumatori è quello che ci auguriamo.