Come si sta su Marte? Lo sapremo grazie alla realtà virtuale

Italian Mars Society sta organizzando V-ERAS, una simulazione virtuale con visori di realtà virtuale per capire come ci muoveremo su Marte.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Dal 7 al 14 dicembre si terranno in Italia, a Madonna di Campiglio, le prime simulazioni di permanenza su Marte a opera di Italian Mars Society. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo contattato il Presidente Antonio del Mastro, che ci ha spiegato come in questo esperimento la componente tecnologica sia un aspetto fondamentale.

Il progetto si chiama V-ERAS, acronimo di Virtual European MaRs Analogue Station, e consiste nella simulazione il più realistica possibile di alcune operazioni di esplorazione marziana. "La simulazione non consiste della ricostruzione di un ambiente marziano in termini di temperature, atmosfera, eccetera, che saranno oggetto di studio quando Italian Mars Society porterà a termine la costruzione della stazione ERAS, ossia il centro di ricerca fisico. In quest'ambito si potranno fare test come per esempio l'effetto della polvere marziana (un prodotto ricostruito in laboratorio, ndr) su dispositivi e robot nel momento in cui vengono a contatto a una certa velocità".

"Nell'ambito del progetto V-ERAS invece simuleremo l'ambientazione, mediante la ricostruzione virtuale dell'ambiente marziano basata sulle mappe molto precise del Pianeta Rosso. Mediante poi strumenti della realtà virtuale realizzeremo i movimenti di astronauti sulla superficie di Marte, l'interazione fra astronauti, l'interazione con robot e rover. Possiamo anche simulare la gravità marziana, che è circa il 30% in meno di quella terrestre, quindi un oggetto che sulla Terra pesa circa 10 Kg su Marte pesa circa 3 Kg. Nell'ambito della realtà virtuale possiamo fare in modo che se un'astronauta prende un oggetto e lo muove pesi meno rispetto al suo equivalente sulla Terra".

"Ci saranno poi dei rover e dei robot di cui studieremo virtualmente il comportamento, con tutte le impostazioni operative che sono tipiche dell'ambiente marziano. Possiamo definire il peso, per esempio, e tanti altri parametri. Dal punto di vista scientifico questo costituisce un ottimo approccio perché prima di andare a costruire una struttura che costa diversi milioni di euro sarà possibile studiare tutta una serie di parametri di cui si terrà conto poi nella progettazione fisica di ERAS".

In cosa consiste esattamente la simulazione?

"La simulazione avverrà tramite una postazione costituita da dei visori per la realtà virtuale, tipo Oculus Rift per intenderci, che immergeranno gli astronauti nell'ambiente ricostruito via software, e da un sistema che abbiamo costruito ad hoc; si chiama Motivity ed è in sostanza un tapis roulant omnidirezionale.  

Le postazioni Motivity

Le persone impegnate nella simulazione per 7 giorni consecutivi completamente immersi nel contesto marziano consentiranno di studiare aspetti legati alla psicologia, sugli effetti dell'ambiente sull'orientamento e su tutta una serie di fattori che sono di fondamentale importanza per capire poi come realizzare al meglio l'ambiente fisico delle simulazioni future." Ovviamente i candidati saranno selezionati tenendo conto anche della loro attitudine all'uso dei visori virtuali senza effetti collaterali come nausea e perdita di equilibrio. Insomma i requisiti restringono il campo a persone che sono già state impegnate in attività simili, e che quindi possono avere maggiore sensibilità all'ambiente senza introdurre problemi legati allo strumento fisico usato nella simulazione.

Da notare che lo studio di Italian Mars Society non è ristretto ai progetti nell'ambito di Marte. Gli studi tecnologici hanno poi applicazioni immediate anche nel quotidiano. Del Mastro ci spiega per esempio che "la postazione virtuale Motivity ha applicazioni anche in altri contesti scientifici e industriali. Insomma gli investimenti volti alla colonizzazione di Marte non sono soldi buttati perché le missioni umane si faranno fra diversi decenni, ma portano risultati concreti anche nella vita terrestre di tutti i giorni".

Progetto della ERAS fisica

Come detto questa attività prelude alla costruzione di ERAS, ossia una vera e propria base marziana. Italian Mars Society sta vagliando diverse aree dismesse in Lombardia per la sua costruzione. Una location un po' fuori dalle righe, dato che in genere le costruzioni di questo tipo vengono fatte nei deserti, in Canada o dove le condizioni climatiche sono più simili per natura a quelle del Pianeta Rosso. Del Mastro ci conferma che "le stazioni finora sono state costruite in ambienti estremi per simulare meglio alcune condizioni effettivamente presenti su Marte, ma questo finora ha avuto degli svantaggi: prima di tutto i costi elevatissimi sia per la costruzione sia per spostare le attrezzature da e verso la base. In secondo luogo questi centri sinora non hanno messo a disposizione della comunità scientifica risultati apprezzabili.

Uno degli obiettivi di ERAS è quello di rendere pubblici i risultati degli esperimenti a tutta la comunità scientifica. L'altro vantaggio di una costruzione in un'area densamente popolata è quello di fare attività educative, ossia di organizzare visite di scolaresche tramite cui diffondere alle nuove generazioni tutte le informazioni su Marte, sui motivi che ci portano alla sua colonizzazione e sugli studi in corso. In questo modo si possono coinvolgere ai giovani uno dei progetti spaziali più importanti per l'umanità".

ERAS sarà modulare

Da ricordare poi "le potenzialità che questo progetto comporta per l'industria, con la progettazione di materiali, soluzioni di telecomunicazione, depurazione delle acque, protezione dalle radiazioni, strumenti elettronici e tanti altri aspetti, che potrebbero essere realizzati da aziende italiane e testati in loco senza dover andare all'estero. La ricaduta (positiva) industriale quindi avrebbe la possibilità di restare in Italia.

Una volta costruita ERAS poi anche la comunità scientifica italiana che direttamente o indirettamente lavora su Marte può avere un ulteriore punto di riferimento, ecco perché ERAS ha applicazioni potenziali in tutte le direzioni. 

Al progetto collaborano molti enti di ricerca di prestigio a livello mondiale e alcune aziende italiane, quindi nel momento in cui partirà ci saranno molti contributi ed esperimenti da parte di collaboratori di alto livello".

Il progetto degli interni

Per autofinanziarsi Italian Mars Society userà le attività scientifiche collaterali che sono già in corso a vario livello, e che garantiscono una forma di entrata che al momento non è completamente sufficiente per portare a termine un progetto del genere. Motivity per esempio ha applicazioni anche in campo industriale (ci viene in mente il settore gaming per esempio, ndr), e i contratti di produzione serviranno a finanziare il progetto ERAS. È benvenuto poi il supporto di tutta la comunità.

Inoltre la stazione ERAS "è un progetto modulare, quindi una volta individuato il sito in cui costruirlo si può partire con moduli base per un numero ristretto di attività e poi man mano espandere la base aggiungendo altri moduli. Dall'inizio dei lavori al suo completamento ERAS richiederà comunque 5 o 6 anni".