L'evoluzione mi ha sempre affascinato, ma la maggior parte dei libri che ne parla non mi appassiona molto: tracciano una interessante (ma sempre la stessa!) storia cronologica degli eventi che hanno portato gli esseri viventi a diventare quello che sono oggi. Forniscono interessanti nozioni su vari aspetti, ma spesso trascurano le "stranezze" magari anche evidenti che caratterizzano alcuni e non altri.
Ecco perché "Il torcicollo della giraffa" ha attirato la mia attenzione. È un libro in vendita da oggi, che ho avuto modo di leggere in anteprima e che ha attirato la mia attenzione per l'approccio diverso dal solito. L'autore, il biologo Léo Grasset, è un giovane ricercatore che è andato nel parco nazionale Hwange (e non solo, come si può vedere dal suo canale YouTube) a studiare da vicino molti animali e ha deciso di scrivere questo libro curioso e interessante in cui descrive alcune caratteristiche evolutive.
L'uomo interagisce regolarmente con le altre specie della biosfera: può farlo come un diabolico agente di distruzione, ma anche come un'eccezione pro-meteica quasi divina"
L'autore propone un interessante scorcio frutto delle lunghe discussioni con amici ricercatori che studiano le relazioni tra gli esseri umani e la fauna, a cui dedica un intero capitolo. Qui non scoprirete l'evoluzione dell'uomo, ma l'evoluzione dell'interazione di questo animale bipede con gli altri presenti nella Savana, in bene e in male. Perché non dimentichiamoci che la nostra presenza su tutte le terre emerse ha portato alla sparizione di molte specie. Una triste verità con cui dovremo sempre fare i conti.
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