Criptovalute, il colosso cinese Alibaba bloccherà le vendite di soluzioni per il mining

Il gigante cinese dell'e-commerce Alibaba ha da poco dichiarato che, a partire dal prossimo 8 ottobre, interromperà le vendite di attrezzature minerarie di criptovaluta sulla sua piattaforma.

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a cura di Alessandro Crea

In Cina continua l'iniziativa del governo contro il mining di bitcoin. Secondo un annuncio recente, il colosso cinese dell'e-commerce Alibaba, dopo aver richiamato le recenti dichiarazioni della banca centrale cinese e di altri organismi di supervisione nel Paese che equivalevano a un nuovo giro di vite sulle attività legati alle criptovalute, ha annunciato che "tenendo conto dell'instabilità delle leggi e dei regolamenti sulle valute virtuali e sui prodotti rilevanti in vari mercati internazionali, Alibaba.com vieterà la vendita di soluzioni per il mining di valuta virtuale oltre al divieto di vendere valute virtuali come bitcoin, litecoin, beaocoin, quarkcoin ed ethereum, che includono ma non sono limitati a: 1) Hardware e software utilizzati per ottenere valute virtuali come il mining di bitcoin; 2) Tutorial, strategie e software per ottenere valute virtuali".

Il giro di vite della Cina sull'estrazione mineraria è iniziato sul serio all'inizio di quest'anno, con conseguente uscita di alcune società minerarie dal Paese. L'azione di ostacolo ha poi subìto una brusca accelerazione, come dimostrato da recenti sviluppi quali la chiusura del servizio di Sparkpool con sede a Hangzhou, una società di mining pool di ethereum, oppure borse come Huobi e Binance, che si sono mosse per limitare l'accesso al servizio sulla scia delle mosse normative cinesi.