Cuffie Samsung, il corpo sembra muoversi nelle esperienze VR

Le nuove Entrim 4D di Samsung sono un prototipo di cuffie che usa gli impulsi elettrici per replicare la sensazione di movimento del corpo.

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a cura di Roberto Caccia

Samsung ha in cantiere un nuovo modello di cuffie che sfrutta gli impulsi elettrici per far credere all'orecchio interno che il corpo sia in movimento quando non lo è affatto. Il prototipo è in mostra proprio questi giorni al SXSW Interactive Festival di Austin e l'obbiettivo dell'azienda è di rendere queste cuffie l'accessorio perfetto per la realtà virtuale del Gear VR.

Ad occuparsi di quest'invenzione è il C-Labs dell'azienda sudcoreana, il team responsabile dei controller per rilevare i movimenti Rink, anch'essi sviluppati appositamente per il Gear VR.

samsung entrim 4d headphones 1

Con queste nuove cuffie, nome in codice Entrim 4D, Samsung conferma ancora una volta l'attenzione che l'azienda sta dedicando alla realtà virtuale, un mercato che secondo gli analisti è pronto a vivere una vera e propria impennata. Ma come funzionano le Entrim 4D?

Il segreto si chiama stimolazione galvanico vestibolare, un processo discusso a lungo fra gli appassionati di realtà virtuale come ponte in grado di collegare il coinvolgimento visivo con quello uditivo.

Il problema principale è che con stimoli audio-visivi non si può far molto; a prescindere dalla loro qualità il corpo resterà sempre immobile.

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Con la stimolazione galvanico vestibolare gli impulsi elettrici interagiscono col sistema vestibolare, l'insieme di organi che a partire dall'orecchio interno gestisce l'equilibrio e la sensazione d'inerzia, e fanno credere al corpo che si sta muovendo. Il risultato, applicato alla realtà virtuale, permette di simulare la sensazione fisica di essere in movimento su un'automobile o sulle montagne russe, per esempio.

E come la mettiamo con la nausea e le vertigini? Sulla carta le cuffie Entrim 4D dovrebbero mitigare i disturbi causati dalla disconnessione fra il corpo immobile e la mente, convinta che si stia muovendo. Portando queste sensazioni fisiche nel mondo virtuale si dovrebbe assistere a una riduzione dei sintomi, almeno in teoria. In pratica meglio riservarsi il diritto di testare il dispositivo prima di esprimere giudizi, anche se le prospettive sono senza dubbio interessanti.