Dal record di velocità alle bici tradizionali: ecco l'innovativo cambio ciclistico del Politecnico di Torino

Eccoci al nostro consueto appuntamento settimanale con alcuni dei più interessanti progetti finanziati dal Politecnico di Torino tramite l'iniziativa POC, che consente ai ricercatori di passare dalla fase teorica a un prodotto pronto per la produzione industriale. Oggi parliamo di un innovativo cambio ciclistico che, sviluppato per i record di velocità, sta per arrivare sulle biciclette tradizionali.

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a cura di Alessandro Crea

Continuiamo il nostro ciclo di incontri per conoscere alcuni dei progetti più innovativi sviluppati presso il Politecnico di Torino e in fase di realizzazione grazie al POC (Proof of Concept), un'iniziativa avviata dall'ateneo nel 2016 con lo scopo di favorire lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative in grado di dare una risposta alle diverse esigenze di ambiti molto diversi, da quello sanitario a quello ambientale, da quello industriale alla sicurezza, passando per lo sport, ed avvicinarsi alle applicazioni di mercato. Proprio in quest'ultimo contesto si colloca il progetto di cambio ciclistico a cassetta traslante con controllo elettronico, pensato per rispondere alle esigenze specifiche di biciclette da record di velocità, ma che sarà presto disponibile in una sua variante anche per le biciclette tradizionali

Di cosa si tratta esattamente e che vantaggi offre rispetto ai cambi ciclistici tradizionali, ce lo spiega subito l'Ing. Paolo Baldissera, responsabile operativo per lo sviluppo del progetto. "Nei cambi tradizionali, alla ruota posteriore, è il tendicatena a spostare la catena da un pignone all'altro. Questo crea disallineamenti che causano cali di efficienza e limitazioni nel numero di rapporti utilizzabili con una corona singola. Il sistema da noi progettato permette invece di superare queste limitazioni grazie al perfetto allineamento della catena".

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Oltre all' Ing. Baldissera, al progetto partecipano anche il Prof. Cristiana Delprete in qualità di responsabile scientifico, gli studenti Anatolii Zahar e Andrea Gallo, che si sono occupati della progettazione e prototipazione del sistema, l'Ing. Abbas Razavykia, coinvolto per la fase di pianificazione del testing e, infine, l'Ing. Salvatore Botrugno della startup Gregario, che ha contribuito nel valutare l'adattabilità del sistema agli standard attuali e le possibili strategie di introduzione sul mercato.

Il progetto è nato nel 2017 in seno al Team Studentesco Policumbent, per esigenze specifiche di un prototipo di bici carenata da record di velocità. Da allora sono state già sviluppate due versioni sullo streamliner Taurus, che ha raggiunto i 136.49 km/h al World Human Powered Speed Challenge 2019. A partire da questi progetti sono state depositate due domande di brevetto, di cui la prima già concessa e la seconda in attesa di risposta. Inoltre una terza domanda è in corso di deposito per la versione più recente realizzata con i fondi Proof of Concept, in grado di rendere il sistema adattabile a biciclette con geometria tradizionale (le immagini dell'articolo si riferiscono al progetto di partenza, perché la nuova versione per biciclette tradizionali è in corso di brevetto).

Obiettivo del progetto, inizialmente, era dunque di esplorare nuove soluzioni in grado di portare miglioramenti di efficienza, durata e affidabilità nelle trasmissioni ciclistiche. Inoltre, nel lungo termine, la startup Gregario si sta interessando all'acquisizione delle licenze del brevetto. Il primo passo sarà di presentare il prototipo a fiere di settore per raccogliere feedback e valutare possibili collaborazioni allo sviluppo. Si renderà dunque necessaria un’ulteriore fase di collaudo e revisione del progetto con ottimizzazione dei processi e dei costi di realizzazione, per passare dal prototipo “dimostrativo” ad un prodotto vero e proprio con una sua collocazione sul mercato.

“Il prototipo fin qui realizzato con i fondi POC, è una bicicletta tradizionale che monta il suddetto cambio. La struttura prevede il controllo elettronico tramite i comandi sulle leve freno di un gruppo commerciale già sul mercato, un mozzo ruota dedicato in grado di ospitare la cassetta pignoni durante la traslazione e una piccola variazione del carro posteriore che avremmo preferito evitare, ma che si è resa indispensabile per alloggiare correttamente il sistema: un piccolo compromesso che consente comunque di aprire scenari interessanti sul numero di rapporti, spingendo il sistema ben oltre i 13 pignoni che attualmente il mercato è in grado di offrire e ampliando quindi in modo importante il range delle trasmissioni cosiddette 1x (cioè con corona singola anteriore)”, ha concluso l’Ing. Baldissera.