Danger Drone, gli attacchi hacker arrivano dal cielo

Danger Drone è un drone volante che integra tutte le funzioni e i software che potrebbero essere presenti sul notebook di un hacker. Fortunatamente però non è indirizzato agli hacker ma agli specialisti della difesa per testare le proprie reti, tuttavia suggerisce scenari preoccupanti.

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a cura di Alessandro Crea

Cosa accadrebbe se un hacker modificasse un drone volante in modo da portarlo vicino al proprio obiettivo senza destare sospetti? È quanto devono essersi chiesto Fran Brown e David Latimer, i due inventori di Danger Drone, un particolare drone volante che integra l'hardware e il software necessari a un hacker per effettuare la maggior parte degli attacchi.

In questi ultimi giorni si sta molto parlando dell'attacco hacker subito dal Partito Democratico degli Stati Uniti, dietro cui, stando al New York Times, potrebbe esserci "FancyBear", realtà collegata al G.R.U, il servizio di intelligence militare russo.

Questo specifico attacco è stato condotto da remoto ed ha richiesto sicuramente dotazioni molto costose, non alla portata di tutti. Tuttavia, con i giusti strumenti a disposizione, anche hacker meno attrezzati potrebbero provare attacchi prima impossibili, ad esempio a causa della difficoltà di avvicinarsi fisicamente a determinate strutture.

drangerdrone

A causa dello sviluppo tecnologico infatti lo scenario è in rapido mutamento e bisogna essere pronti a tutto. Col diffondersi ad esempio dell'Internet delle cose e degli stessi droni, potrebbero presto essere possibili attacchi hacker e/o terroristici ad obiettivi prima impensabili o molto più difficili da raggiungere. Secondo i suoi creatori infatti gli obiettivi che questo tipo di drone potrebbe perseguire non sono tanto le reti tradizionali o i singoli computer, ma appunto altri dispositivi “intelligenti” ma meno sicuri e più facili da manipolare.

Fortunatamente comunque Danger Drone non è stato pensato per essere venduto agli hacker ed infatti non sarà commercializzato. Si tratta invece di uno strumento che sarà utilizzato dalla società di consulenza per cui lavorano Brown e Latimer, Bishop Fox, per effettuare penetration test al fine di verificare la resistenza a nuovi tipi di attacchi, rilevando anche le possibili contromisure più efficaci.

Per quanto riguarda il Danger Drone, esso è equipaggiato con un RaspBerry Pi e tutti i più diffusi software di hacking e può essere guidato da remoto fino a una distanza di 2 Km, che può aumentare a dismisura passando alla rete LTE attraverso un apposito modulo.