Entriamo nella sala operativa dell'ACC: il bunker

Un viaggio nella torre di controllo dell'aeroporto milanese di Linate, l'unico nel nord ovest dell'Italia che ha anche un Centro di Controllo d'Area (ACC), vero cuore della gestione del traffico aereo. Ecco tutto il lavoro che c'è dietro alla sicurezza dei voli aerei in Italia.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Entriamo nella sala operativa dell'ACC: il bunker

Una delle soprese che abbiamo avuto durante questa parte della visita è proprio la sala di controllo: è una sorta di bunker sotterraneo, con le finestre oscurate, in cui i controllori radar lavorano in penombra, illuminati solo da fievoli luci di colore blu.

Il Capo sala operativo Marinella Massari (il primo capo sala operativo donna di ACC in Italia) ci ha spiegato che il buio garantisce una migliore leggibilità dei monitor, che sono tutti a sfondo nero (colore che riflette molto), con piccoli indicatori di vari colori che si muovono e che corrispondono agli aerei nello spazio di volo monitorato.

Nella sala operativa si lavora in penombra

Durante la nostra permanenza abbiamo accertato che l'informazione è ineccepibile. Certo però che passare otto ore tutti giorni in un ambiente privo di illuminazione aumenta il livello di stress di questo lavoro. Non è un caso quindi se i controllori hanno diritto al 33% di pausa sulle 8 ore lavorative di ciascun turno.

Ci sono due grandi blocchi: i settori cosiddetti di aerovia e quelli di terminale. Questi ultimi gestiscono arrivi e partenze dagli aeroporti di competenza e sono posizioni "single man", dove il controllore lavora da solo.

Nei settori di aerovia si controlla uno spazio aereo più ampio, per questo sono previste due persone per ciascuna postazione: un controllore radar e un controllore planner. Quest'ultimo pianifica il traffico, il primo fa eseguire le istruzioni agli aerei. Oltre al traffico degli aeroporti di competenza, è da tenere in conto che il traffico comprende i sorvoli degli aeromobili in partenza dagli aeroporti vicini come Firenze, Pisa e Nizza, proprio per via della conformazione del territorio. Tutti questi voli sono considerati traffico da terminale perché nello spazio aereo dell'ACC di Linate non hanno ancora raggiunto la quota di crociera.

La mappa nautica del nord ovest Italia

Ciascun controllore scruta il monitor davanti a sé senza mai distogliere lo sguardo e indirizza gli aerei in modo che si tengano a distanza di sicurezza, sia in altezza sia in larghezza.

Gli arei si incrociano nelle rotte, sia sul piano orizzontale sia - quando iniziano la discesa - anche sul piano verticale. Il compito dei controllori è quello di gestire tutti i voli che passano all'interno di un'area di controllo facendo sì che nessun areoplano vada al di sotto della distanza di sicurezza prevista dai regolamenti internazionali, che è di 5 miglia nautiche (grosso modo 8,13 chilometri). Questo sul piano orizzontale. Sul piano verticale non devono essere infranti i mille piedi di separazione fra due aeroplani, che corrisponde più o meno a 300 metri" ci spiega Gigli.

 

"Quando scade la separazione orizzontale deve intervenire quella verticale. Se due aeroplani si passano a meno di otto chilometri devono esserci almeno 300 metri verticali di aria libera".

Per avere un'idea più precisa di cosa si vede sui monitor, guardate il timelapse realizzato da Antonio Maria Gigli: in un minuto tutto il traffico aereo del nord ovest di un'ora.