Facebook ci ha usati come cavie illegalmente?

Facebook ha modificato l'accordo con gli utenti 4 mesi dopo l'esperimento di massa.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

A quanto pare Facebook ha giocato sporco riguardo al suo colossale esperimento psicologico di cui abbiamo parlato ieri. Sì perché a quanto pare il social network non aveva il permesso per manipolare le emozioni di 689.003 persone, tramite un'oculata gestione delle informazioni mostrate nel news feed.

Inizialmente sembrava che, per quanto discutibile, l'operazione si potesse giustificare con i termini d'uso tra Facebook e i propri utenti. Il problema è che questo contratto è stato modificato quattro mesi dopo l'esperimento: oggi include l'uso dei dati per ricerche scientifiche, ma non era così all'epoca dei fatti.

Un iscritto a Facebook mentre scopre la notizia

"Nel gennaio 2012", scrive ancora Kashimir Hill di Forbes, "la policy non diceva nulla su utenti potenzialmente usati come cavie da laboratorio, né che sulla piattaforma si possa fare ricerca (tra virgolette)".

Un passo falso imbarazzante da parte di Facebook, così come il supporre che questo giochetto non sarebbe emerso presto o tardi. Facebook ha già espresso delle velate scuse, e l'ha fatto anche lo scienziato Adam Kramer che ha diretto la ricerca. Arrivati a questo punto però sembrano davvero inadeguate.

Quasi certamente questa vicenda infatti avrà conseguenze legali, soprattutto negli Stati Uniti dove la class action è un'arma relativamente efficace - senz'altro più di quanto lo sia in Italia. Già da ora, in effetti, si potrebbe cominciare a scommettere su quanto costerà a Facebook questo scherzo, e su quali effetti avrà sull'umore di Zuckerberg.