Facebook denuncia Yahoo per dimostrare che non ha paura

Facebook ha depositato una controdenuncia ai danni di Yahoo, accusata di avere violato 10 brevetti con i servizi di social networking. L'imminente quotazione in borsa non ha spaventato Facebook, che con questa mossa cerca di far capire alla concorrente di essersela presa con l'azienda sbagliata. Intanto Yahoo, sempre più in crisi, annuncia il licenziamento di 2000 persone.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Facebook ha respinto al mittente l'accusa di violazione di dieci brevetti di proprietà di Yahoo e ha alzato la posta in gioco: ora è Yahoo ad essere accusata di avere usato illegalmente altrettanti brevetti di proprietà di Facebook. La reazione di Facebook alle accuse è stata inaspettatamente acida: nonostante l'imminente quotazione di borsa - che consiglierebbe prudenza - il colosso dei social network non ha intenzione di pagare la querelante per mettere tutto a tacere, come fece Google anni fa in una situazione analoga.

Adesso è Facebook a denunciare Yahoo per violazione di brevetti

A chiarire il concetto ci ha pensato Florian Mueller, l'esperto di brevetti che ha twittato il messaggio: "se Yahoo pensava che Facebook fosse un bersaglio facile per la sua imminente IPO, doversi difendere dall'accusa di avere violato 10 brevetti dovrebbe fargli capire di avere sbagliato obiettivo". Ted Ullyot, legale di Facebook, ha commentato che "quella di Yahoo è stata una mossa miope perché ha preso di mira un partner commerciale e perché ha dato priorità ai contenuti invece che all'innovazione".

Zuckerberg infatti ha tirato fuori dal taschino dieci brevetti di sua proprietà che sarebbero stati violati da alcuni dei più popolari servizi di Yahoo, tra cui la home page di Yahoo, Yahoo Finance, Yahoo Sport e il servizio di foto sharing Flickr. Facebook ha quindi chiesto al giudice di archiviare le accuse contro di lei e di condannare Yahoo al pagamento dei danni con i relativi interessi e al rimborso delle spese legali.

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Ovviamente Yahoo respinge le accuse al mittente e le definisce "prive di fondamento", ma sarebbe stato meglio stare alla larga da una situazione simile, considerato il periodo di crisi che sta attraversando. Dopo avere cambiato più volte gestione e cercato di vendere gli asset societari senza successo, ora sembra che l'azienda si appresti a licenziare 2000 persone. Yahoo è ancora uno dei siti più popolari negli Stati Uniti, ma fatica a tenere il passo dei rivali come Google e Facebook. Proprio Facebook lo scorso anno ha superato Yahoo e si è affermato come il più grande collettore di pubblicità online (grafica) negli Stati Uniti.

Stando alle stime di AllThingsDigital il taglio corrisponderebbe al 14% dell'attuale forza lavoro di Yahoo, che dovrebbe contare 14.000 dipendenti in tutto il mondo. A farne le spese dovrebbero essere coloro che sono impegnati nei settori del  marketing e delle applicazioni mobili.

Si dovrà attendere il verdetto del giudice per sapere come andrà a finire. È possibile, anzi probabile, che Yahoo abbia preso di mira Facebook per intascare un po' di soldi fotocopiando la causa che aveva intentato con successo contro Google. Francamente affidarsi solo alla fortuna per tirare avanti un'azienda non sembra una strategia vincente. Che ne dite?