Film sui treni Italo in contemporanea con i cinema

Anec, Fice e Acec, praticamente le associazioni delle sale, sono contrarie alla decisione di Ntv di trasmettere film in anteprima e in prima visione. In questo modo si rischia di sfavorire l'industria di settore e mettere in discussione la centralità dei cinema.

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a cura di Dario D'Elia

Film usciti nelle sale cinematografiche finalmente anche sui treni Italo di Ntv, a meno che non si mettano di traverso le associazioni di settore, come sta sfortunatamente accadendo. Questa è l'Italia claudicante, che fa una gran fatica a recepire l'innovazione. Appena si apre uno spiraglio nello status quo, chi presidia l'area di interesse si arma e protesta.

Anec, Fice e Acec ritengono "inappropriato e fonte di grave turbativa del mercato l'annuncio di Ntv relativo alla trasmissione sui suoi treni, in contemporanea con l'uscita in sala, di tre film distribuiti da Medusa". Questo l'attacco del comunicato firmato dall'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, dalla Federazione Italiana Cinema d'Essai e dalle Sale della Comunità.

Carrozza Cinema su Italo

Da qualche mese la Carrozza Cinema degli Italo offre 39 posti, otto schermi a diciannove pollici ad alta definizione e due film alla settimana del catalogo Medusa. Il "problema" è che sui treni No Stop, senza fermate intermedie tra Milano e Roma, è prevista la proiezione di titoli anche in anteprima e in prima visione. Il primo film sarà quello di Sergio Castellitto, "Venuto al mondo", uscito giovedì scorso nelle sale di tutta Italia. Nell'incontro per i diritti fra Ntv, Medusa Film e Anica però qualcosa è andato storto.

"Se l'operazione venisse confermata si verificherebbe un caso non contemplato dai contratti di noleggio, ci si allontanerebbe in modo deciso dalle finestre di uscita dei film in sala e sugli altri canali, si andrebbe contro il principio della centralità della sala cinematografica", sostengono le associazioni di categoria."Potrebbero inoltre esserci ricadute anche in termini di pirateria".

Ovviamente sono bastate queste due prese di posizione per alimentare il dibattito online. Da una parte, come ha fatto notare l'avvocato IT Guido Sforza, è la stessa Unione Europea a sostenere la moltiplicazione (competitiva) dei canali di distribuzione. Quindi parlare di "centralità" ormai appare decisamente fuori luogo, anche se è comprensibile considerata la situazione economica in cui versa il settore. Dall'altra tirare in ballo sempre la pirateria come male assoluto è controproducente. Poi immaginare un pirata con telecamera sul treno fa davvero sorridere: altro che risate o sternuti fuori campo, il tremolio d'immagine sarebbe assicurato.

"Non si vede, in altre parole, perché la diffusione del film in treno, come in Internet o in video-on-demand, non debba osservare il consueto intervallo temporale rispetto alla prima visione cinematografica", concludono le associazioni.

"L'intervallo è utile e necessario per definire il valore di un'opera sul mercato, mentre la linea del tutto e subito comporta rischi rilevanti per la tenuta dell'intera industria cinematografica: soprattutto oggi che il settore sta attraversando un momento economicamente difficile è importante che tutti i comparti traggano beneficio da un giusto sfruttamento del prodotto".

In sintesi i cinema dovrebbero essere privilegiati rispetto a tutti gli altri canali di distribuzione perché sono i luoghi eletti per la fruizione cinematografica. Ok, ma questa è una logica di mercato o del cuore? Per quanto possa essere condivisibile l'idea che un buon cinema rappresenti il top, è anche vero che le opzioni di visione negli ultimi anni si sono moltiplicate. Senza contare la possibilità di crearsi a casa sistemi home theatre di altissima qualità.

Ma qui si sta uscendo dal solco. La verità è che Anec, Fice e Acec vogliono dar vita a una nuova stagione di negoziazioni con i distributori come Medusa.