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a cura di Dario D'Elia

TIM e Fastweb, con la joint venture Flash Fiber, si sono impegnate a condividere i verticali delle connessioni FTTH con gli altri operatori e a garantire un numero adeguato di fibre ottiche per ogni ripartitore (ottico) di edificio.

Questo è uno degli impegni presentati all'Antitrust per far chiudere l'istruttoria avviata il 1° febbraio del 2017, in relazione al progetto di cablaggio in FTTH delle 29 principali città italiane entro il 2020.

flash fiber progetto
Il progetto Flash Fiber

Com'è risaputo l'AGCM aveva supposto la possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) in relazione al progetto Flash Fiber. Il rischio era che impedisse, restringesse o falsasse "in maniera consistente il gioco della concorrenza nei mercati nazionali dei servizi di accesso all'ingrosso su rete fissa e dei servizi al dettaglio di telecomunicazioni a banda larga e ultralarga" considerato che si tratta dei "due principali operatori verticalmente integrati operanti nel settore".

Lunedì il Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso noto di aver accettato gli impegni dei due operatori per evitare ogni eventuale effetto collaterale negativo sul livello di "intensità della competizione statica e dinamica".

fibra

Nella loro versione definitiva, ecco gli impegni presentati:

Impegno 1:

  • realizzazione della nuova rete FTTH in tempi certi, nel rispetto dei seguenti obiettivi annuali predefiniti: 30% entro il 2017; 70% entro il 2018; 85% entro il 2019; 95% entro il 2020. Le parti si impegnano a nominare, previa consultazione e gradimento dell'Autorità, un soggetto terzo ed indipendente, che certifichi la realizzazione del progetto il percorso temporale definito

Impegno 2:

  • a) rimozione dall'accordo di co-investimento del diritto di prelazione a favore delle Parti sulla capacità di rete di Flash Fiber che residua rispetto ai fabbisogni industriali di Telecom e Fastweb;
  • b) messa a disposizione di soggetti terzi di un numero garantito di fibre ottiche per ogni ripartitore ottico di edificio;
  • c) obbligo di concludere accordi di accesso ai segmenti verticali con soggetti terzi;

Impegno 3:

  • predisposizione di offerte autonome di servizi VULA e bitstream NGA da parte di Telecom Italia e Fastweb a condizioni non discriminatorie; accesso alle infrastrutture di posa attraverso accordi di scambio dei diritti disponibili sulle rispettive infrastrutture o accordi di concessione di diritti IRU a condizioni trasparenti, non discriminatorie, eque e ragionevoli;

Impegno 4: 

  • retrodatazione della data di chiusura della società comune Flash Fiber al 2035, per il solo tempo stimato necessario a recupero dell'investimento effettuato e nomina, previa consultazione e gradimento dell'Autorità, di un soggetto terzo ed indipendente che verifichi il raggiungimento del punto di recupero degli investimenti;

Impegno 5:

  • a) modifica dell'art. 7.3 dell'accordo di co-investimento, con limitazione alle sole quantità minime previste dal business plan dell'obbligo per   le Parti di servirsi delle infrastrutture di rete realizzate in comune;
  • b) limitazione alle sole aree di centrale delle 29 città del progetto dell'ambito geografico in cui vige l'obbligo contrattuale assunto dalle Parti d) non sottoscrivere accordi con altre società;
  • c) eliminazione dell'art. 7.5 dell'accordo di co-investimento (possibilità di utilizzare Flash Fiber quale strumento di partecipazione congiunta alle gare Infratel per le aree bianche del territorio);
  • d) eliminazione dell'art. 8 dell'accordo di co-investimento (collaborazione tra le Parti nell'implementazione congiunta di tecnologie vectoring nelle aree, al di fuori delle 29 città, dove sono state realizzate reti fiber to the cabinet - FTTC).

Impegno 6:

  • misure tese a impedire lo scambio di informazioni commercialmente sensibili tra le Parti mediante Flash Fiber.

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"L'AGCM ha ritenuto che gli impegni siano idonei a superare le preoccupazioni concorrenziali, valorizzando opportunamente le componenti di efficienza dell'accordo di co-investimento in essere tra Telecom Italia e Fastweb", conclude la nota del Garante.

In sintesi tutto questo vuol dire che a Torino, Genova, Monza, Bergamo, Brescia, Verona, Trento, Padova, Vicenza, Venezia, Parma, Reggio Emila, Modena, Bologna, Prato, Firenze, Siena, Perugia, Ancona, Roma, Pescara, Napoli, Salerno, Bari, Messina, Reggio Calabria, Catania e Palermo vi saranno infrastrutture adeguate per consentire a tutti i principali operatori servizi FTTH basati sulla rete TIM-Fastweb.