Forse è davvero possibile viaggiare a curvatura

Una propulsione a curvatura funzionante permetterebbe agli esseri umani di raggiungere le estremità del cosmo in un batter d'occhio.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Harold White stava facendo ricerche sulle cavità di Casimir ma ha finito per creare una bolla di curvatura microscopica. O, almeno, i calcoli matematici relativi all’esperimento indicano che potrebbe essere successo.

Torniamo così sul discorso del viaggio superluminale, cioè a velocità superiori a quella della luce. Come sappiamo, non si può superare (né uguagliare in effetti) la velocità della luce, ma potrebbe essere possibile aggirare il problema curvando lo spazio - l’idea è sensata e non viola la Teoria della Relatività, e inoltre rende sensata la velocità con cui l’universo si sta espandendo. Per questo si parla di motore a curvatura, un’idea introdotta negli anni ‘90 dal fisico Miguel Alcubierre e resa poi famosa da Star Trek.

Tra teoria e pratica c’è ovviamente un abisso, e se mai dovessimo davvero riuscire a realizzare un motore a curvatura non sarà, probabilmente, prima di un migliaio di anni. Questa è la sconsolante previsione di Sabine Hossenfelder, ricercatrice presso l'Istituto di Studi Avanzati di Francoforte e creatrice del canale YouTube Science Without the Gobbledygook.

Ciò nonostante la scoperta di White è più che interessante: come anticiapto, stava lavorando all’effetto Casimir, studiando un concetto teorico chiamato “energia negativa” quando ha notato un effetto che in qualche modo ricordava appunto una bolla di curvatura. Un’impressione che è poi stata confermata matematicamente. Parliamo di una bolla di proporzioni nanometrica, non di qualcosa che potrebbe contenere l’Enterprise (un gran peccato, mi rendo conto).

Quanto è rilevante questo avanzamento nello studio del motore a curvatura? Non molto, perché bene o male non sposta i limiti teorici prima ancora di quelli pratici. Tuttavia è un nuovo segnale per dirci che sì, forse è possibile.

E visto che prima o poi dovremo per forza lasciare questo pianeta e questo sistema solare (se vogliamo sopravvivere come specie) non c’è ragione per non cominciare a pensarci.

Sempre parlando teoricamente, il problema più rilevante è che per creare una bolla di curvatura abbastanza grande da contenere una navicella spaziale (lasciamo perdere una città volante come in Star Trek) ci vogliono quantità di energia impensabili, più di quanta ne potrebbe fornire una stella come il Sole. E anche se si trovasse una fonte energetica adeguata, non è ancora chiaro come si potrebbe manipolare lo spazio esternamente alla bolla stessa, per rendere possibile lo spostamento superluminale.

Inoltre non sappiamo nemmeno come sarebbe stare all’interno della bolla stessa: avremmo una situazione del tutto pacifica, che rende possibile consumare una tazza di tè (Earl Grey caldo, ovviamente) seduto in poltrona? Oppure avremmo forze gravitazionali così devastanti da distruggere qualunque cosa? Sarebbe interessante saperlo prima di metterci delle persone.

Forse l’aspetto più interessante è che la scoperta di White è avvenuta per caso, e lo stesso si può dire di molte altre scoperte importanti - non necessariamente legate all’esplorazione spaziale. Si tratta di scoperte fatte per serendipità, e sono davvero molto importanti.

Sì perché ricerche astruse come quella sulla curvatura non ricevono grandi finanziamenti - ma qualcosa dai fondi della NASA è arrivato - quindi ciò che si trova è per caso, oppure sono gli scienziati che ci investono il proprio tempo libero. Erik Lentz (ricercatore a Washington) per esempio ha teorizzato la possibilità di usare un motore a fusione nucleare, evitando il problema dell’energia negativa - visto che non sappiamo nemmeno se esiste veramente.