Foxconn progetterà chip ARM per il settore mobile?

Siti asiatici riportano dell'interesse di Foxconn per Socle Technology, azienda impegnata nella progettazione di chip ARM. Il colosso della produzione elettronica pronto a entrare in un altro settore?

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a cura di Manolo De Agostini

Foxconn potrebbe entrare nel business dei system on chip ARM. Il condizionale è d'obbligo, in quanto non c'è nulla di sicuro. Voci di corridoio provenienti dall'Asia riportano che il braccio finanziario del colosso taiwanese, Foxconn Electronics, avrebbe intenzione di acquisire Socle Technology, azienda specializzata nella progettazione di chip a basso consumo.

Il sito Digitimes riporta che "Socle sta cercando nuovi investitori perché ha bisogno di capitali per avventurarsi nello sviluppo di soluzioni a 20, 16 e 14 nanometri". Al momento Globalfoundries detiene una quota di azioni di Socle, ma il rapporto tra le due realtà sembra vivere un periodo difficile. Con la possibile acquisizione di Socle Technology, Foxconn "potrebbe ottenere le capacità di progettazione e produzione dei chip usati nei dispositivi mobile", hanno commentato le fonti del Digitimes.

Rimane da stabilire se Foxconn abbia interesse nella progettazione di chip ARM a proprio marchio, realizzandoli tramite terzi (TSMC, Globalfoundries, etc.), oppure se lo scopo sia il primo passo di qualcosa di più ampio, come l'ingresso nel business del fonderie - anche se richiederebbe investimenti di svariati miliardi di dollari. È quindi probabile che l'azienda stia vagliando la prima opzione, a patto che l'operazione con Socle trapelata sui mezzi d'informazione asiatici vada effettivamente in porto.

D'altronde Foxconn è un po' il tuttofare dell'industria elettronica e ultimamente ha fatto capire che intende espandere la gamma di prodotti a proprio marchio. Tra le tante ipotesi in campo, tuttavia, potrebbe esserci la realizzazione di smartphone o tablet di riferimento - i cosiddetti prodotti white label - da proporre alle migliaia di piccole realtà dell'area asiatica, pronte a rimarchiarli per immetterli sul mercato.