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Test X-Pro2: grazie all'unione del nuovo sensore X-Trans CMOS III da 24,3 Mpixel effettivi e dell'unità di calcolo X Processor Pro, la più costosa delle Fujifilm promette prestazioni da primato per il formato APS-C. In un corpo stile retrò, in lega di magnesio, resistente a polvere, acqua e freddo, spicca la versione rinnovata del famoso mirino Advanced Hybrid Multi con tre differenti opzioni di visualizzazione.

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a cura di Tom's Hardware

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Come gli altri modelli della Casa dotati di sensore a risoluzione più bassa, anche la X-Pro2 non è stata pensata con l'idea di soddisfare primariamente le esigenze dei video maker, ma quelle dei fotografi. La sezione video, infatti, pur essendo dotata di pieno controllo manuale, della possibilità di cambiare le impostazioni del diaframma, dell'otturatore e la compensazione dell'esposizione, nonché la modalità di simulazione pellicola e vari effetti, è certamente più limitata in termini di versatilità rispetto ad alcune concorrenti nate espressamente per questo scopo.

Fujifilm X Pro2 065
Il display della X-Pro2 durante la registrazione di un filmato

Tuttavia, sempre in relazione agli altri modelli in catalogo, che onestamente non ci avevano fatto impazzire da questo punto di vista, stavolta dobbiamo constatare con piacere che si nota un netto miglioramento della qualità! Anche in condizioni di scarsa illuminazione, come mostra il Video 1

I formati di registrazione sono Full HD e HD, con la possibilità di selezionare 30 o 60 fps progressivi (rispettivamente 25 e 50 in PAL); il file generato è di tipo H.264 standard con audio stereo (MOV). La macchina comprende una coppia di microfoni interni per la registrazione dell'audio stereo ed una presa per microfono esterno (tipo il MIC-ST1 della stessa casa) con possibilità di regolare manualmente il livello di registrazione e connettore jack stereo femmina da 2,5 mm dove è possibile alternativamente collegare il controllo remoto a filo, commutandolo da menu.