Particolarità tecniche

Test X-Pro2: grazie all'unione del nuovo sensore X-Trans CMOS III da 24,3 Mpixel effettivi e dell'unità di calcolo X Processor Pro, la più costosa delle Fujifilm promette prestazioni da primato per il formato APS-C. In un corpo stile retrò, in lega di magnesio, resistente a polvere, acqua e freddo, spicca la versione rinnovata del famoso mirino Advanced Hybrid Multi con tre differenti opzioni di visualizzazione.

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina ed ergonomia

Particolarità tecniche

L'innovazione principale della X-Pro2 rispetto alla sua progenitrice e a qualsiasi altra fotocamera Fujifilm X-Series è rappresentata dal sensore X-Trans CMOS III da 24,3 Mpixel. Questo sensore APS-C da 23,6 x 15,6 mm con fattore di crop pari ad 1,5, controlla l'effetto moiré e la generazione di falsi colori utilizzando un particolare filtro RGB con una matrice a disposizione dei pixel altamente casuale, sistema che consente di eliminare il filtro ottico passa-basso (OLPF) che incide negativamente sulla risoluzione.

Questa la struttura del sensore:

Fujifilm X Pro2 007

I pixel di rilevamento di fase, che si aggiungono a quelli a contrasto, sono stati posizionati su un'area più ampia, per un AF più preciso.

Fujifilm X Pro2 008
Confronto fra la disposizione dei pixel a rilevamento di fase nel sensore X-trans CMOS II e CMOS III. Si noti che è stata aumentata sia l'area, sia il numero stesso di punti

Anche il comportamento agli alti ISO è stato migliorato per usare la gamma di sensibilità fino a 12.800 senza apprezzabili perdite di qualità.

Nuovo pure il processore d'immagine X Processor Pro, la cui velocità di elaborazione è quasi quadruplicata, con beneficio anche per il sensore, già di per sé due volte più veloce del precedente nella conversione opto-elettronica dei dati immagine. In combinazione con l'X-Trans CMOS III, il nuovo processore offre un autofocus ancora più veloce, rumore più basso e una riproduzione dei toni e dei colori che supera il precedente EXR Processor II.

Fujifilm X Pro2 009
X Processor Pro

L'X Processor Pro permette un tempo di avvio di 0,4 sec, un intervallo tra gli scatti di 0,25 sec (la metà di una X-T10) e uno shutter lag di 0,05 sec., la metà di quello di una reflex veloce. Questo, perlomeno, stando ai dati di targa forniti dal costruttore.

Come la X-T10, la macchina è dotata di otturatore elettronico silenzioso con una velocità massima di 1/32.000 sec, per scatti a diaframmi aperti anche in condizioni di grande luminosità.

Fujifilm X Pro2 010

Acqua vaporizzata "congelata" a 1/32.000 di secondo; le pale del ventilatore appaiono ferme.

Poiché non vi sono parti ad azionamento meccanico e non viene emesso nessun rumore, possono essere scattate foto di animali nel loro habitat naturale, ai concerti di musica classica, in chiesa e in tutti i casi in cui è richiesto il massimo silenzio. Anche l'otturatore meccanico a tendina è stato completamente ridisegnato; con un ciclo di vita garantito 150.000 scatti, consente una velocità massima di 1/8.000 sec e un syncro flash di 1/250 sec.

Non manca l'implementazione della tecnologia Lens Modulation Optimizer (LMO), resa possibile dallo sviluppo integrato dell'obiettivo, sensore e processore d'immagine. Per ogni obiettivo montato, il sistema d'elaborazione LMO corregge la perdita di nitidezza dovuta alla diffrazione che si verifica quanto i diaframmi sono molto chiusi e compensa la leggera sfocatura che si manifesta nella zona periferica dell'obiettivo.

Fujifilm X Pro2 011

In questa comparazione, il diaframma è stato chiuso a f/16 per mettere in evidenza la differenza fra una foto scattata con il Lens Modulation Optimizer disattivato e attivato. Come si nota, nell'immagine di destra il dettaglio percepito è maggiore

Fujifilm X Pro2 012

Compensazione della sfocatura che si manifesta ai bordi, nella zona periferica dell'obiettivo. Anche in questo caso l'LMO si dimostra efficace, quindi conviene sempre tenerlo attivato