Particolarità tecniche

Recensione - Test X-T1, mirrorless dal design retrò e qualità dell'immagine ai vertici della categoria.

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a cura di Tom's Hardware

Particolarità tecniche

Il "cuore" della fotocamera è senza dubbio il celebre sensore X-Trans CMOS II, già adottato sulla X-E2. Questo sensore formato APS-C da 23,6 x 15,6 mm controlla l'effetto moiré e la generazione dei falsi colori utilizzando un originale filtro RGB con una matrice a disposizione dei pixel altamente casuale, sistema che consente di eliminare il filtro ottico passa-basso (OLPF) che incide negativamente sulla risoluzione. Le prove che troverete più avanti nel capitolo delle prestazioni sono proprio volte a mettere in evidenza tale aspetto.

Ulteriori informazioni sul sensore X-Trans CMOS II  si possono trovare a questo indirizzo.

Anche il processore d'immagine EXR II contribuisce al raggiungimento delle prestazioni più elevate in termini di velocità d'elaborazione dell'immagine, gestione dell'autofocus, regolazione dell'esposizione, compressione JPEG e trasferimento dei dati alla scheda di memoria. Basti pensare che il "core" dell'EXR II ha una potenza di calcolo doppia rispetto alla versione precedente!

Chi volesse saperne di più è invitato a cliccare sul seguente link del costruttore.

Il sensore X-Trans II, di tipo ibrido poiché dotato anche di pixel a rilevazione di fase oltre che a contrasto, consente almeno sulla carta un tempo di risposta dell'autofocus di soli 0,08 secondi (con obiettivo XF14mm F2.8 R lens), uno dei più rapidi in assoluto tra le fotocamere digitali APS-C o FF.

L'EXR Processor II permette invece un tempo di avvio di soli 0,5 sec. in "High Performance", 0,05 sec. di ritardo dell'otturatore, un intervallo tra gli scatti di 0,5 secondi (quando la messa a fuoco è impostata su manuale) e la ripresa continua di 8 fotogrammi il secondo con tracking AF, a patto di utilizzare una SD card sufficientemente rapida. Si pensi, giusto per fare un esempio, che una reflex APS-C prosumer ad alta velocità come la già citata Canon EOS 7D, dotata di doppio processore d'immagine, vanta un pur ottimo shutter lag di circa 0,13 sec. quasi tre volte superiore. Potremmo fare tanti altri esempi, ma una cosa è certa: a questi livelli il ritardo dell'otturatore si può considerare praticamente trascurabile.

Come accennato nell'introduzione, uno degli elementi di spicco della X-T1 è il nuovo mirino elettronico OLED ad alta risoluzione da 2,36 Mpixel. Con un rapporto d'ingrandimento pari a 0,77 e un angolo di visione molto ampio (38° in diagonale e 31° in orizzontale), coniuga al meglio i vantaggi del mirino ottico con quelli del mirino elettronico.

Sebbene questa non sia la sede per disquisire su quale delle due soluzioni sia la migliore, vogliamo sottolineare che quello della X-T1 vanta un ritardo temporale di 5 ms, dieci volte inferiore rispetto a quello dei migliori mirini elettronici impiegati sulle reflex/CSC di ultima generazione. Ancora più interessanti sono i quattro modi di visualizzazione previsti per questo mirino: Full, Normal, Dual e Vertical.

  • Full: mostra le informazioni di scatto nella parte superiore e inferiore dello schermo per evitare interferenze con l'inquadratura.

  • Normal: consente di concentrarsi sull'inquadratura in modalità di messa a fuoco automatica, con il controllo continuo delle condizioni di ripresa, l'ideale per la fotografia sportiva e d'azione.

  • Vertical: nei modi Full o Normal, ruota le informazioni di scatto quando la fotocamera è in posizione verticale. La trovata è così geniale che c'è veramente da chiedersi il perché nessuno ci abbia pensato prima!

  • Dual: aggiunge un secondo piccolo schermo per il controllo della messa a fuoco con Focus Peak Highlight o Digital Split Image. Questa funzione evidenzia le aree ad alto contrasto del soggetto per una più accurata messa a fuoco. È possibile selezionare tre tipi di colori: bianco, rosso e blu.

Infine, vogliamo accennare qualcosa in merito al Lens Modulation Optimizer (LMO). L'avanzata tecnologia LMO presente nella X-T1 è resa possibile dallo sviluppo integrato dell'obiettivo, sensore e processore. Per ogni obiettivo montato il sistema d'elaborazione LMO corregge la perdita di nitidezza dovuta alla diffrazione che si verifica quanto i diaframmi sono molto chiusi e compensa la leggera sfocatura che si manifesta nella zona periferica della lente.

In pratica, abbiamo verificato che il sistema è realmente efficace e i risultati sono apprezzabili anche ad occhio nudo, come dimostra la foto seguente, scattata a F22. A sinistra senza LMO, a destra con LMO inserito:

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