Araki o Hara?

Dopo Viewtiful Joe in tutte le salse, dopo quel capolavoro chiamato Okami, dopo il trionfo dello stylish hardcore e quello del puro stile, dopo una produzione all’insegna della ricerca stilistica e artistica, arriva il momento di Clover di cambiare registro con God Hand.

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a cura di Tom's Hardware

Araki o Hara?

Se il gameplay si mostra granitico, la realizzazione tecnica, invece, lascia davvero a desiderare. Passa quasi indenne al vaglio dell'occhio critico il modello poligonale e le animazioni di Jean, ma per il resto (modellazione e animazione dei nemici, costruzione degli ambienti, texture o quant'altro) il lavoro appare sconsolatamente sotto la media, neanche lontanamente avvicinabili ad un, facciamo un nome a caso, God of War.

Probabilmente non è da ascrivere ai difetti la scomparsa sporadica di pareti, scelta probabilmente adottata per garantire una maggiore visibilità, ma che esteticamente non rende: la stessa visibilità durante il gioco spesso e volentieri lascia a desiderare. Quanto allo stile la sottile linea d'ombra fra plagio e citazione porta dritto a maestri quali Tetsuo Hara con il suo storico Hokuto no Ken e, magari, anche del buon vecchio Hirohiko Araki (a sua volta emulo di Hara), con il suo estroso e stilosissimo (nonché improbabile dal punto di vista anatomico) Jojo Nimyona No Boken, di cui ne eredita un po' la pacchianeria. Il fronte sonoro, tecnicamente, appare invece realizzato in maniera più che soddisfacente, con impatti, urletti e (uhm?) reazioni del pubblico che condiscono il gioco enfatizzandone contemporaneamente la cruda violenza e la comicità. Quanto alla musica, ben accompagna e scandisce le mirabolanti risse che vedono Jean protagonista.

La fine?

God Hand è un piacchiaduro vecchia scuola, e questo si sarà capito: l'energia durante il gioco non si recupera raccogliendo frutta, molto di moda come item negli anni '80? ma oggi decisamente retrò. E' un gioco old school divertente da giocare, sia dal punto di vista ludico che da quello prettamente comico. E' un titolo, ahinoi, realizzato in maniera piuttosto approssimativa: una volta presa conoscenza di questo difetto, non si può che consigliarne l'acquisto. Un po' per farsi una risata, un po' per affrontare un bella sfida, un po' perché non si può dire di aver vissuto senza neanche conoscere il temibile ?colpo del nonno? e aver combattuto faccia a faccia con un chiwawa.

In collaborazione con ConsoleNetwork.