Google Glasses fai da te con il Raspberry Pi

Un programmatore inglese ha usato il Raspberry Pi per creare un sistema di traduzione istantanea che visualizza i sottotitoli sulle lenti di occhiali per la realtà aumentata.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Con un paio di Raspberry Pi, due microfoni, occhiali 3D e due smartphone si può creare un sistema che visualizza sulle lenti ottiche i sottotitoli con la traduzione in tempo reale di quello che sta dicendo il vostro interlocutore. A pensarci è stato Will Powell, un utente inglese che ha postato sul suo blog tutti i passaggi per replicare un esperimento davvero interessante.

Traduzione in tempo reale con il Raspberry Pi

Liberamente ispirato al Project Glass di Google Powell, un programmatore di Adobe Flex e AS3, ha spiegato che la sua soluzione consente di tenere una conversazione con un amico straniero senza problemi. Gli occhiali che entrambi gli interlocutori devono indossare sono "completamente trasparenti e non modificano il campo visivo di chi li indossa". I due Raspberry installano l'ultima versione di Debian Linux e inviano i sottotitoli sullo schermo di una TV esterna e sulle lenti degli occhiali 3D. La traduzione nelle 37 lingue supportate avviene grazie a una API di Microsoft.

Lo stesso Powell ammette che il sistema è un po' lento e la fluidità della conversazione ne risente, ma considerato che si tratta di un sistema fatto in casa il risultato è più che buono. Gli occhiali scelti da Powell per l'esperimento sono dei "Vuzix Star 1200, collegati al connettore S-Video dei Raspberry Pi. Il microfono Bluetooth Jawbone si connette a un dispositivo esterno come uno smartphone o un tablet, che cancella i rumori ambientali di fondo".

L'audio una volta ripulito viene raccolto dal Raspberry Pi ed elaborato dall'API di Microsoft per la traduzione. "Una volta tradotto, il testo con i sottotitoli e le traduzioni vengono inviati alla TV e agli occhiali se volete usare anche questo supporto (che non è indispensabile).

Nella prova l'interlocutrice indossava un microfono a cuffia, ma si possono usare soluzioni alternative senza che il risultato cambi, come dimostra l'auricolare Bluetooth di Powell. L'idea è interessante e a quanto pare gli utenti inglesi sono quelli che si stanno appassionando maggiormente al mini computer da 35 dollari e alle applicazioni che ci si possono costruire attorno. Sarebbe bello poter riportare anche qualche invenzione made in Italy, è ora di darsi da fare.