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a cura di Marco Schiaffino

Per chi si trova a investigare su un caso, il sistema di protezione dei dati implementato da Apple sui suoi dispositivi mobili è un vero incubo. Possiamo immaginare, quindi, il sospiro di sollievo degli agenti di FBI e forze di polizia di tutto il mondo quando sono venuti a conoscenza dell'esistenza di GrayKey.

Il dispositivo, commercializzato dalla società statunitense Grayshift, consentirebbe di violare il sistema di protezione dei dati di Apple e accedere a tutte le informazioni memorizzate sul device.

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Il suo funzionamento, come ha spiegato una fonte anonima ai ricercatori di Malwarebytes Labs, sarebbe estremamente semplice: basta collegare l'iPhone a uno dei due cavi lightning presenti nella parte frontale del dispositivo e lasciare che GrayKey faccia il suo lavoro. Tutto il contenuto poi può essere scaricato comodamente su un computer.

Il problema, però, è che GrayKey non viene utilizzato nei laboratori dell'azienda, ma venduto direttamente agli enti governativi e alle forze di polizia. Questo significa, in pratica, che se qualcuno si dovesse appropriare del dispositivo potrebbe utilizzarlo (più o meno) liberamente.

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