Greenpeace dà i voti all'hi-tech e assalta Dell

L'ultima edizione dell'Eco-guida ai prodotti elettronici punta il dito contro Dell, Samsung e Toshiba. Bene Nokia e Sony Ericsson. Gli attivisti all'assalto del quartier generale di Dell in Texas.

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a cura di Manolo De Agostini

GreenPeace ha pubblicato l'ultima edizione dell'Eco-guida ai prodotti elettronici, il documento che mette in fila le aziende impegnate nel campo dell'elettronica e ne misura l'impatto e le politiche ambientali.

"Dell, Samsung e Toshiba precipitano in classifica per non aver ripulito - come avevano promesso - la loro catena produttiva dalla plastica in PVC e dai ritardanti di fiamma a base di bromo", afferma GreenPeace. "Alternative più sicure esistono: è possibile fin da subito sostituire questi composti pericolosi".

"Aziende come Apple, HP e due brand indiani, HCL e Wipro, stanno già eliminando le sostanze più pericolose: eliminare i veleni dall'high-tech è una pratica possibile e a costi competitivi".

Nell'ultima edizione compiono passi avanti Sony Ericsson, HP e Acer che hanno "fatto sentire il proprio peso per influenzare il processo di revisione della Direttiva RoHS" (Rifiuti elettronici, i produttori fanno pressing sull'UE). Queste aziende chiedono che la Direttiva proibisca l'uso del PVC e di tutti i ritardanti di fiamma bromurati nei prodotti tecnologici.

I prodotti di Nokia e Sony Ericssson secondo il movimento ecologista sono di gran lunga più ecosostenibili di quelli della concorrenza. Nintendo è sempre in ultima posizione, ma il punteggio sale da 1,4 a 1,8 su 10 perché l'azienda ha iniziato ad adottare principi di precauzione nell'approccio alle sostanze chimiche e per avere pubblicato dettagli sul processo di amministrazione dei materiali chimici. Le console da gioco Nintendo hanno cavi interni senza PVC e l'azienda non usa ftalati e monitora l'uso di antimonio e berillio. Da sottolineare anche la posizione di Lenovo.

A "corollario" della classifica, GreenPeace ha fatto una visita al quartier generale di Dell in Texas. Gli attivisti hanno posto uno striscione sulla facciata con la frase "Michael, What the Dell? Design Out Toxics! - Greenpeace". L'intento è quello di stimolare l'azienda ad eliminare materiali tossici come il PVC o ritardanti di fiamma.

Gli attivisti all'assalto di Dell

"Dell è impegnata a integrare materiali maggiormente ecostenibili all'interno dei suoi prodotti e stiamo lavorando con i nostri fornitori per raggiungere l'obiettivo. Ci siamo sempre impegnati nell'eliminare BFR e PVC e pensiamo di raggiungere l'obiettivo a fine 2011", ha dichiarato Michelle Mosmeyer di Dell, aggiungendo che alcuni prodotti dell'azienda sono già liberi da materiali pericolosi come arsenico e mercurio. Appuntamento tra un anno e mezzo.