Guida ENAC per evitare multe con i droni

ENAC ha pubblicato una nota che dovrebbe aiutare a ottenere l'autorizzazione al volo per i droni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Far volare un drone oggi è un bel rischio: prima di tutto perché se ne perdiamo il controllo cadendo può far male a qualcuno o danneggiare qualcosa, ma anche perché - proprio per questo - si può prendere una multa anche molto salata.

Bisogna mettersi in regola, ottenere permessi e autorizzazioni, ma è una cosa complicata: ecco perché l'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) ha pubblicato una nota esplicativa (PDF) che dovrebbe aiutarci a ottenere la giusta documentazione per i SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) di peso inferiore ai 25 Kg.  

La nota contiene "informazioni utili per predisporre la dichiarazione e ottenere l'autorizzazione", ed è quindi rilevante per tutti quelli che vogliono far volare un drone. Tale dichiarazione è un documento con validità legale con il quale l'operatore, prima di tutto, si assume la responsabilità di aver effettuato tutti i controlli necessari sul mezzo. Non è quindi una firma da apporre con leggerezza.

Sul documento andranno riportati tutti i dati identificativi del drone e il peso complessivo - carico incluso. Andrà poi descritta con chiarezza l'operazione di volo (organizzazione dell'attività), andrà nominato un responsabile delle operazioni e sarà predisposto un "manuale delle operazioni" da fornire al personale coinvolto.

Il documento si riferisce quindi a operazioni di grande portata (giornalismo, ricerca, etc.), che possono includere anche più droni che voleranno contemporaneamente. Per ottenere l'autorizzazione al volo andranno elencati la tipologia di missione, i controlli da effettuare prima del volo, le procedure di emergenza e tanti altri dettagli.

Obbligatorio poi definire la "criticità delle operazioni". Si dovrà quindi chiarire se il volo avverrà in una zona sicura (non residenziale), e se tale zona sarà raggiungibile in caso di malfunzionamenti. Con un drone che a va 40 Km/h non sarà facile garantire che non possa raggiungere una zona abitata nel caso se ne perda il controllo.

Da sottolineare poi che "l'attività di operazioni specializzate non può essere intrapresa se non è stata completata la relativa attività sperimentale con il sistema". Vale a dire, sembra, che il drone "fatto in casa" andrà prima collaudato secondo i criteri dell'ENAC, e poi lo si potrà inserire in una richiesta di autorizzazione al volo.

Si può volare anche senza autorizzazione dell'ENAC per "operazioni specializzate non critiche" (punto 4b). In questo caso è sufficiente la "dichiarazione emessa dall'organizzazione" insieme alla nota informativa pubblicata dalla stessa ENAC.

Quanto ai piloti, si conferma l'obbligo di avere competenze certificate (articolo 17.2 del regolamento), vale a dire la licenza FCL, attestato di volo sportivo (ai sensi del DPR 133/2010) o attestato riconosciuto da un'organizzazione riconosciuta da ENAC allo scopo. Insomma ci vuole il patentino, che presuppone un esame teorico e uno pratico.  

Insomma tutto chiaro e risolto? A prima vista sembra che ci siano ancora delle lacune da risolvere. La settimana scorsa abbiamo chiacchierato con Ugo Avalle (Il drone più sicuro al mondo è italiano, lo ha ispirato Olivetti), e dalla conversazione sono emersi diversi punti critici. Resta per esempio aperta la questione del volo in zone critiche (abitate o affollate), dove in teoria il drone va fatto volare vincolato a un cavo com'è stato fatto la settimana scorsa a Roma (A Roma la storia dei droni: primo volo autorizzato ENAC). Un scelta che probabilmente rende il volo ancora più pericoloso, quando dovrebbe essere il contrario.

Resta altresì in sospeso la regolamentazione dei droni che pesano meno di due chili, vale a dire la maggior parte degli oggetti diretti al consumatore privato e quelli autoprodotti. Per questi SAPR, in teoria, è prevista una procedura semplificata e meno onerosa. Ma non sono oggetti del tutto innocui e giustamente alcuni vincoli restano: il problema è capire quali sono i vincoli e come mettersi in regola. Ci avete provato?

Eventuali domande per l'autorizzazione andranno spedite a ENAC, Direzione Regolazione Navigabilità, Viale Castro Pretorio 118, 00185 Roma, oppure via posta elettronica a protocollo@pec.enac.gov.it - il documento non specifica se è obbligatorio usare una casella PEC, ma probabilmente è così.

Infine una nota curiosa: se uno va su enac.gov.it e inserisce "droni" nella casella di ricerca in alto a sinistra non si trova traccia della nota oggetto di questo articolo. Non è proprio il migliore aiuto che si possa dare al consumatore che vuole mettersi in regola, ma se non altro con questo metodo si trovano altri documenti che possono servire da esempio a chi vuole compilare la richiesta.