Hawking, come lasciare la Terra prima di estinguerci

Tornare sulla Luna, costruirvi una base spaziale e poi via verso Marte: ecco la lista delle cose da fare (in fretta) secondo Hawking per non estinguerci.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il celebre fisico Stephen Hawking torna a parlare della necessità per l'uomo di lasciare la Terra e colonizzare altri Pianeti per sfuggire all'estinzione. A maggio 2017 aveva accorciato le sue stime dei tempi a disposizione per salvarci, abbassandoli da mille a cento anni, adesso ha stilato la lista delle cose da fare, passo dopo passo, per non perdere questa unica opportunità.

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Stephen Hawking

L'occasione si è presentata allo Starmus Festival di Trondheim, in Norvegia, quando Hawking ha fatto letteralmente la "to do list": prima di tutto dobbiamo tornare sulla Luna entro il 2020, lì bisogna lavorare per costruire una base lunare entro una trentina di anni, ed entro il 2025 dobbiamo inviare i primi esseri umani su Marte.

"Siamo a corto di spazio e gli unici posti in cui andare sono altri mondi. È tempo di esplorare altri Sistemi Solari. Può essere l'unica cosa che ci salverà da noi stessi. Sono convinto che gli esseri umani abbiano bisogno di lasciare la Terra" ha aggiunto Hawking.

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire fino a che punto la lista di Hawking è realizzabile. Innanzi tutto il suo appello arriva a quasi 45 anni dall'ultima missione lunare della NASA. Se tornarci o meno è al momento l'oggetto di un acceso dibattito; come avevamo ampiamente spiegato tempo fa, per motivi finanziari sono in molti a ritenere che la NASA non si possa permettere un doppio investimento Luna/Marte, e che dovendo scegliere una priorità meglio puntare direttamente al Pianeta Rosso.

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D'altro canto però molti scienziati reputano che future missioni sulla Luna sarebbero utili per rodare tecnologie e soluzioni utili per il successivo viaggio su Marte, e che anzi nell'ottica di viaggi interplanetari una tappa sulla Luna sarebbe la cosa migliore da farsi, quindi sarebbero giustificati investimenti in una base lunare, ma anche in mezzi di trasporto, habitat, centrali elettriche e depositi di carburante.

Detto questo i progetti allo studio non mancano. Restando sul piano finanziario, secondo uno studio economico commissionato dalla NASA l'uomo potrebbe tornare sulla Luna entro il 2022 e stabilire una base permanente dal 2027. L'agenzia spaziale statunitense non è l'unica a valutare l'opzione: Europa e Cina sognano la costruzione di un Moon Village, una città sulla Luna con centri di ricerca, attracco per le astronavi ed estrazione mineraria. La Cina invece vorrebbe spedire un rover sulla "parte oscura" del nostro satellite. Sempre l'ESA sta inoltre valutando una terza opzione: la costruzione di una base spaziale a metà strada tra la Terra e la Luna, con una tempistica di 10 anni. Gli astronauti potrebbero usarla come tappa intermedia per le missioni lunari, oppure come piattaforma di lancio per missioni di esplorazione in altre parti del Sistema Solare.

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Base lunare

Nella maggior parte dei casi i tempi quadrano con quelli auspicati da Hawking, e nel caso statunitense è da ricordare che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vorrebbe riportare l'uomo sulla Luna entro il 2020. Reputa inoltre - sempre che non cambi idea strada facendo - che l'esplorazione umana dell'intero Sistema Solare dovrebbe essere l'obiettivo della NASA entro la fine di questo secolo.

Aggiungiamo infine che per molte agenzie spaziali private la Luna si prospetta un'opportunità di espansione di business a vari livelli, dall'attrazione turistica al servizio di corriere espresso. Sembra un'opzione di poco conto, in realtà se arrivano gli investimenti privati gli interessi salgono alle stelle.

La visione di Hawking ancora una volta è meno consumistica e più concettuale: l'obiettivo parlando della Luna sarebbe - oltre alla sopravvivenza - la possibilità di rafforzare l'umanità mentre siamo ancora sulla Terra, e l'opportunità per portare "nazioni competitive a collaborare a un unico obiettivo, per affrontare una sfida comune a tutti noi". Per non parlare del fatto che "un nuovo e ambizioso programma spaziale sarebbe eccitante per i giovani, stimolando l'interesse in aree come ad esempio l'astrofisica e la cosmologia".

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Chiarita la questione Luna passiamo a Marte: le tempistiche auspicate da Hawking non quadrano con quelle NASA, che fissa il possibile invio dell'uomo sul Pianeta Rosso nella decade 2030. L'attinenza c'è invece con i progetti di Elon Musk, che mira a costituire colonie su Marte a partire appunto dal 2025, data che molti reputano prematura e irrealizzabile.

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La vera domanda è: ce la faremo?