I notai si rivolgono al TAR, la firma digitale è un rischio

Il Consiglio Nazionale del Notariato si è rivolto al Tar del Lazio per bloccare la norma che consente la creazione di startup innovative con la firma digitale.

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a cura di Dario D'Elia

Dal 20 luglio si può costituire una startup innovativa affidandosi a un formulario della Camera di Commercio e impiegando la firma digitale. Nessun costo di notaio quindi. Già, ed è proprio per questo motivo che il Consiglio Nazionale del Notariato si è rivolto al Tar del Lazio per bloccare la nuova norma.

L'udienza sospensiva è prevista per il 30 agosto ma già divampano le polemiche. Da una parte i notai che sostengono le minori garanzie in relazione all'identità dei fondatori, dall'altra il 21° secolo che spaventa.

notaio

"Proprio ieri parlavo con un gestore di un piccolo fondo USA, che ha scelto di venire ad abitare in Italia per la qualità della vita, che sostanzialmente, in Europa, non prendeva nemmeno in esame le forme societarie italiane per la complicazione burocratica ed io l’ho pregato di guardarsi le normative attuali, che gli ultimi governi hanno fatto molto per semplificare, per farci assomigliare ad un paese moderno", ha commentato Stefano Quintarelli sul suo blog.

"Questi avranno tutte le ragioni del mondo, in punta di filologia del diritto, ma non si rendono nemmeno conto del danno reputazionale che fanno al paese".

Per altro, come ricorda StartupItalia, gli stessi esperti della Banca Mondiale nel rapporto Doing Business hanno spiegato come la creazione di startup dovrebbe essere agevolata riducendo al minimo gli interventi di terze parti in fase di costituzione. Con tutto il rispetto per gli avvocati, commercialisti e notai forse le fasi di avvio attività dovrebbero essere preservate da spese poco giustificate.