Il DRM di Microsoft Zune è virale, aggiornato

Il nuovo player di Microsoft nasconde non poche sorprese: ogni file condiviso puù essere riprodotto da un altro utente non più di tre volte per tre giorni

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Microsoft Zune, il nuovo portable player di Microsoft, è riuscito a coagulare l'attenzione di tutte le testate online non solo perché è di fatto un potenziale competitor dell'iPod, ma anche perché nasconde una soluzione DRM (Digital Right Management) alternativa.

La sheet tecnica e la stessa dirigenza di Redmond hanno confermato che supporterà gli standard WMA, MP3, AAC, WMV, MPEG-4, H.264 e JPEG. Ma non le versioni protette di WMA e WMC, quindi tutte le tracce audio scaricate dai più famosi portali online, come ad esempio Napster 2.0, Rhapsody, Yahoo! Unlimited e URGE, non saranno compatibili. A questo punto l'unica strada percorribile sarà quella di acquistare la musica direttamente sul nuovo Zune Marketplace o sfruttare la propria collezione.

Per quanto riguarda invece la decantata funzione di wireless sharing, che permette di condividere i proprio file con altri player Zune, è bene sottolineare che vi saranno delle limitazioni. Ogni traccia scambiata potrà essere riprodotta per un massimo di tre volte in tre giorni. Dopodichè bisognerà obbligatoriamente procedere con l'acquisto online. In pratica ogni file residente sul player verrà contaminato con un DRM proprietario .

Ultimo aggiornamento:

Il problema del DRM di Microsft Zune ha alimentato una quantità industriale di polemiche. Fortunatamente le recenti precisazioni di Cesar Menendez, dipendente Microsoft che fa parte del team di sviluppo di Zune, sono in grado di fare chiarezza sulla questione.

Secondo Menendez il DRM non è virale e non contamina ogni file condiviso. E' lo stesso player a limitare l'utilizzo delle tracce ricevute. Rimangono nell'archivio con tanto di metadata correlati, ma non possono essere riprodotte per più di tre volte o tre giorni. Sembra una questione di lana caprina: non si tratta di un file-based DRM, ma di un device-based DRM - come ha fatto notare un utente del blog di Menendez.

Insomma, ogni restrizione si attiva con lo scambio via Zune, ma al di fuori di questo "circuito" i file rimangono senza alcun tipo di DRM.