Il drone te lo presta la biblioteca, ma devi meritarlo

Succede a Tampa, in Florida. Attenzione, però: i droni possono essere usati soltanto se servono per gli studi e le ricerche in corso e dopo aver dimostrato di conoscere le regole di sicurezza e di saperli far volare.

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a cura di Pino Bruno

Chissà se l'anno prossimo tra gli indicatori di qualità delle Università italiane ci sarà anche la dotazione di droni. Ok, quando c'è bisogno di cose molto più basic (dalla carta igienica alle sedie ai libri), il drone sembra davvero superfluo, ma aspettate un attimo prima di liquidare l'iniziativa della University of South Florida.

Allora, dal prossimo autunno, la biblioteca della USF metterà a disposizione degli studenti i libri (ovviamente), computer di fascia alta e …droni. Dice il direttore, William Garrison, che ormai la struttura era inadeguata alla richiesta di cultura e tecnologia e così, approfittando della ristrutturazione degli ambienti, la biblioteca universitaria avrà una sezione dedicata all'innovazione. Insomma un piccolo Smart Lab.

Già, ma cosa ci faranno gli studenti con i droni? E come la mettiamo con la sicurezza e la privacy? Tutto previsto e pianificato. I droni saranno dati in prestito agli studenti che presenteranno progetti di ricerca che ne giustificano l'uso. Chi studia architettura, ad esempio, e vuole usare il drone per le riprese e le misurazioni aeree. Oppure gli allievi dei corsi di tecnologia, alla ricerca di nuove modalità d'uso degli oggetti volanti (sensori da progettare e testare, eccetera).

Quali droni sono stati scelti dalla University of South Florida? Nei filmati si vede il campus sorvolato da Phantom 2 Vision. Non ci saranno licenze in bianco: gli studenti dovranno prima seguire un corso teorico sulle regole da rispettare e poi lezioni pratiche di pilotaggio. Potranno usare i droni soltanto se dimostreranno di essere all'altezza della situazione.

La solita americanata? Forse. Riparliamone quando i droni entreranno a far parte del paniere dell'Istat