Diamoci un taglio

Ricaricare lo smartphone, ma anche l'automobile, senza collegare un cavo. Questo è il futuro.

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a cura di Tom's Hardware

Diamoci un taglio

Collegare il cellulare al PC con un cavo solo per sincronizzare l'agenda è ormai un ricordo del passato – o quasi. Ricaricare la batteria però è una questione diversa, e almeno per il momento il cavo sembra irrinunciabile.

Il cavo è ancora un elemento imprescindibile delle reti dati. L'opzione del Wi-Fi è certamente più comoda, ma ad oggi le soluzione cablate sono più veloci. Un vantaggio che, in alcune situazioni, non si può trascurare; se però dovete navigare in casa non ci sono ragioni per non usare il Wi-Fi, che vi dà liberà di movimento e comodità.

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In altre parole, scegliendo il Wi-Fi si rinuncia a un po' di velocità in cambio di comodità. Perché non fare lo stesso con l'alimentazione. Sono anni che se ne parla, e in effetti esistono prodotti commerciali che lo permettono, ma quanto tempo manca realmente per tagliare i fili? E come cambierà la nostra vita quando non dovremmo mai più collegare i dispositivi alla rete elettrica? Infine, perché esistono così tanti sistemi diversi?

È possibile acquistare adattatori d'alimentazione senza fili per cuffie auricolari, tappetini per la ricarica wireless e altri dispositivi, ma non tutti questi sistemi offrono le stesse prestazioni.

La ricarica per induzione si può spiegare in modo relativamente semplice, senza entrare in dettagli. La corrente elettrica arriva dalla presa a muro a una bobina, nella base di ricarica. Qui si crea un campo elettromagnetico, che raggiunge una seconda bobina. Quest'ultima trasforma di nuovo l'energia in corrente elettrica, che alimenta l'eventuale dispositivo collegato e ne ricarica la batteria.

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I sistemi di alimentazione senza fili come il caricatore Touchstone di Palm, Powermat, WiPower di Qualcomm ed eCoupled di Fulton (adottato dal Wireless Power Consortium con il nome di Qi e usato nel tappetino di ricarica Duracell) utilizzano alte frequenze e bobine molto sottili per ottenere un'efficienza maggiore.

eCoupled e Powermat sfruttano il trasferimento per induzione a breve distanza, con bobine piccole; quindi il dispositivo dev'essere molto vicino alla base di ricarica e in una posizione ben precisa. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, questo non vale solo per un'alimentazione a basso voltaggio, infatti eCoupled raggiunge i 5W e può ricaricare anche dispositivi più grandi di un telefono. Inoltre, il Wireless Power Consortium sta lavorando su uno standard per incrementare il voltaggio fino a 120W.

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Uno dei nostri tappetini ricarica wireless preferiti, l'uPad, utilizza il trasferimento per induzione a breve distanza per ricaricare un mouse wireless. Capovolgendo il tappetino, troverete un piccolo display che offre informazioni meteorologiche o le notizie più importanti in tempo reale, grazie all'accelerometro che riconosce i movimenti del dispositivo e alimenta il lato visualizzato dall'utente. Purtroppo non è possibile acquistare l'uPad: è stato prodotto da MSR Asia in occasione del 10° anniversario del laboratorio nel 2009, e un possibile sbocco commerciale è vincolato a un brevetto detenuto da Microsoft.