Il Governo affonda il progetto banda larga, è finita!

Il progetto banda larga non potrà contare sugli 800 milioni di euro promessi. Ne sono rimasti solo 100 e vi sarà bisogno del co-finanziamento regionale. Per di più, stando a quanto ha scoperto il Sole 24 Ore, si parla solo di distretti industriali e non di famiglie.

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a cura di Dario D'Elia

Il progetto banda larga del Governo è completamente evaporato. Si è sempre parlato di 800 milioni di euro per recuperare terreno sul fronte della connettività nazionale, ma grazie al Sole 24 Ore oggi scopriamo che nella migliore delle ipotesi il paese potrà contare su soli 100 milioni.

Verrebbe da dire che è finita, poiché presso il Ministero dello Sviluppo Economico non solo si sta parlando di cofinanziamenti con le Regioni ma anche di intervenire esclusivamente nei distretti industriali (si parla dei 73 più importanti, di cui 16 critici).

Tempi duri, soprattutto per la banda larga

Insomma, il Governo cercherà di convincere i Governatori a prediligere la banda larga invece che il risparmio energetico, il rafforzamento distretti sul mercato internazionale, lo sviluppo reti di impresa, il settore abbigliamento-moda o la nautica. Il co-finanziamento infatti è regolato da bandi di settore (decreto legge del 7 maggio) che scadranno a ottobre.

Che cosa vuol dire tutto questo? Se anche le Regioni dovessero accettare la sfida sulla banda larga è praticamente scontato che siano costrette ad attingere ai Fondi FAS o ai Programmi Operativi Regionali per ogni altra attività. Non ci sono più soldi.

A questo punto non si tratta più di crisi economica, ma di priorità. Per il Governo la banda larga non è importante. A tutti gli effetti non fa guadagnare punti politici, non aumenta l'elettorato, non è attualmente strategica per le lobby vicine al Palazzo e infine non genera ritorni economici o di immagine a breve termine.