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a cura di Dario D'Elia

Il laser ad alta potenza (HEL - high energy laser) della Raytheon si sta dimostrando una delle armi militari anti-drone più efficienti e devastanti. Recentemente presso lo U.S. Army Fires Center of Excellence di Fort Sill (Oklahoma), l'esercito statunitense ne ha testato la versione montata su dune buggy Polaris MRZR ottenendo facilmente ben 45 abbattimenti.

Nel cosiddetto "Maneuver Fires Integrated Experiment" sono stati distrutti veri e propri sciami di droni, anche due o a tre alla volta. Senza contare l'identificazione, il tracciamento e l'abbattimento di 12 modelli UAV di Class I e II, ovvero di peso fino a 25 kg e operatività fino a 3.500 piedi. Fra questi possono rientrare ad esempio gli RQ-11 Raven o ScanEagle.

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Polaris

"La velocità e il basso costo per singolo ingaggio di un sistema a energia diretta è una rivoluzione per la protezione delle truppe dai droni", ha dichiarato il dottor Thomas Bussing, vice presidente Raytheon Advanced Missile Systems. "Abbiamo speso decadi per perfezionare il sistema a microonde ad alta energia, che presto potrà fornire al nostro esercito un significato vantaggio contro questa diffusa minaccia".

Con una singola ricarica consente un'autonomia operativa di 4 ore e al massimo 30 colpi laser. Con un generatore abbinato l'azione diventa praticamente illimitata.

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Da rilevare come in questi ultimi anni la corsa allo sviluppo nel settore abbia subito una forte accelerazione. Anche Selex ES (Finmeccanica) dispone di soluzioni anti-drone. Si pensi ad esempio al Falcon Shield, una piattaforma capace di individuare, identificare, tracciare e prendere il controllo di droni pilotati da remoto. Ovviamente non si presta a un impiego mobile, ma ha destato l'interesse del Ministero della Difesa statunitense per le sue qualità tecniche.