Il padrone di Metroweb pronto a entrare in Telecom Italia

Il Fondo F2i, che detiene Metroweb, potrebbe investire fino a 750 milioni di euro nella holding Telco. Telecom Italia potrebbe così accettare senza rischi la proposta di Sawiris e rilanciare nel paese con un grande piano di sviluppo.

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a cura di Dario D'Elia

Il Fondo F2i, che di fatto possiede Metroweb, sarebbe pronto a investire tra i 500 e i 750 milioni di euro in Telecom Italia. Secondo La Repubblica il deus ex machina Vito Gamberale avrebbe proposto a Mediobanca e Intesa Sanpaolo (azionisti di riferimento della holding Telco) una soluzione perfetta per garantire l'aumento di capitale e accogliere senza rischi la proposta di Naguib Sawiris. In pratica Telco, che com'è risaputo controlla Telecom Italia, avrebbe le risorse per mettersi in pari con l'aumento da 2/3 miliardi di euro messo sul piatto dal Faraone.

L'idea è affascinante ma secondo gli esperti preluderebbe anche a un cambio di management e di strategia nello scorporo della rete. Gamberale in fondo vuole ardentemente una NewCo indipendente a capo delle infrastrutture, come tutti gli OLO, e trarrebbe grande vantaggio da una Telecom con risorse sufficienti per portare avanti ogni progetto di sviluppo. Il tutto ovviamente coinvolgendo la Cassa Depositi e Prestiti e la stessa Metroweb.

Gamberalissimo

Insomma, forse la mossa di Sawiris ha smosso sufficientemente le acque per obbligare gli azionisti forti a fare delle scelte importanti per il futuro dell'azienda. Gamberale ne ha approfittato e adesso attende la risposta di Telco. Il prossimo CDA Telecom del 6 dicembre sarà a dir poco infuocato. Tempo un paio di settimane e conosceremo il destino della rete broadband italiana.

Intanto il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera si è detto sorpreso dell'offerta.  ''Non lo so, ma sarei molto sorpreso'', ha risposto qualche ora fa ai giornalisti al termine della sua audizione al Senato in Commissione Industria. La sua posizione anche sull'ingresso di Sawiris nel gruppo è neutrale. "Spero non mi stia dicendo che lo Stato deve entrare a gamba tesa nelle decisioni di aziende private e quotate. Sarebbe una cosa che non solo non risponde alle regole del gioco, ma che significherebbe non attrarre più un investimento estero'', ha risposto stamani.

"Il mio auspicio è che l'Italia si doti di una rete di alta qualità in poco tempo. Spero che riusciremo a convincere Telecom a fare una combinazione forte con la Cdp. Non credo sia un settore dove si possano avere 2 o 3 reti o ricominciare da capo, perché il costo sarebbe insostenibile. L'eventuale investimento del gruppo Sawiris in Telecom non cambia queste mie convinzioni e sono certo che, come si è trovata una soluzione efficace per Terna e Snam, possa accadere la stessa cosa anche per Telecom. Nel pieno rispetto di tutti gli interessi in campo e nel quadro delle chiare indicazioni che ci vengono da Bruxelles".

Aggiornamento. Vito Gamberale, intervistato sull'argomento, ha spiegato che l'ipotesi di entrare in Telco è "destituita di ogni fondamento". In verità secondo fonti autorevoli il tentativo sarebbe stato effettuato prima dell'offerta di Naguib Sawiris, ma solo a livello esplorativo con una Banca d'affari come intermediario.