Il telescopio più grande del mondo parla anche l'italiano

L'Italia si è aggiudicata un contratto da 400 milioni di euro per la costruzione della cupola e della struttura principale dell'E-ELT dell'ESO, il più grande telescopio nell'ottico/vicino infrarosso del mondo. Il Presidente INAF Nicolò D'Amico: "industria nazionale in prima linea nell'acquisizione di commesse di prestigio e di elevato contenuto economico".

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'Italia incassa un contratto da 400 milioni di euro per partecipare alla costruzione dello European Extremely Large Telescope (E-ELT). Il successo è dovuto alla grande esperienza del nostro Paese nella costruzione di componenti per i telescopi, che ha convinto l'ESO ad assegnare al consorzio ACe, composto da Astaldi, Cimolai e EIE Group, il più grande contratto mai stipulato per l'astronomia a terra. Il contratto darà il via alla costruzione della cupola e della struttura principale del telescopio.

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Alla firma hanno preso parte le più alte autorità italiane in materia: il ministro italiano dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Console Generale italiano a Monaco Renato Cianfarani, il presidente del Consiglio dell'ESO Patrick Roche, i delegati italiani al Consiglio dell'ESO, il Presidente dell'INAF Nicolò D'Amico e Matteo Pardo, funzionario scientifico all'ambasciata italiana a Berlino.

Nicolò D'Amico, Presidente dell'INAF, ci aveva già spiegato in passato che la comunità astronomica italiana "genera un ritorno industriale pauroso". Il contratto ESO ne è l'ennesima riconferma. In occasione di questo importantissimo accordo D'Amico ci ha inviato un commento in cui ribadisce che "è ormai indiscusso il fatto che le tecnologie che si sviluppano nel circuito dell'astronomia moderna generano innovazione.  Basti pensare al Wi-Fi, inventato e brevettato dagli astronomi australiani circa venti anni fa: un dispositivo che ha cambiato la società e ha creato un incredibile business. Lo sviluppo di tecnologie di avanguardia che ha luogo all'interno dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), vede il nostro paese all'avanguardia nelle tecnologie delle ottiche adattive, e che sono quelle che consentono oggi di realizzare telescopi ciclopici come E-ELT. Il processo di continuo trasferimento tecnologico operato dall'INAF, vede ormai da diversi anni l'industria nazionale in prima linea nell'acquisizione di commesse di prestigio e di elevato contenuto economico. Un indiscutibile ritorno per il paese."

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Nicolò D'Amico, Presidente INAF

Ricordiamo che l'E-ELT (European Extremely Large Telescope), con uno specchio primario di 39 metri di diametro, sarà il più grande telescopio nell'ottico/vicino infrarosso del mondo, e verrà costruito nel nord del Cile sul Cerro Armazones, un picco di 3000 metri a 20 chilometri dall'Osservatorio dell'ESO al Paranal. La strada di accesso e il livellamento della cima della montagna sono già stati completati e l'inizio dei lavori in loco per la cupola è previsto per il 2017.

Il contratto italiano, per un valore approssimativo di 400 milioni di euro, prevede la progettazione, la produzione, il trasporto, la costruzione, l'assemblaggio in loco e la verifica della cupola e della struttura portante del telescopio. L'enorme cupola rotante da 85 metri di diametro avrà un peso totale di circa 5000 tonnellate, sarà alta quasi 80 metri e avrà un ingombro paragonabile all'area di un campo da calcio. La montatura e il tubo del telescopio avranno una massa mobile totale di più di 3000 tonnellate.

Per farvi un'idea delle proporzioni sfogliate la galleria in questa notizia, dove c'è il confronto di E-ELT con i monumenti più celebri del mondo.

Entrambe queste strutture sono le più grandi mai costruite per un telescopio ottico/infrarosso e sovrastano tutte quelle esistenti. Il completamento dell'E-ELT è programmato per il 2024.

L'area di raccolta della luce dell'E-ELT sarà più grande di quella di tutti i telescopi ottici esistenti combinati e il suo sistema di ottica adattiva fornirà immagini circa 15 volte più nitide di quelle dell'HST (Hubble Space Telescope) della NASA/ESA alla stessa lunghezza d'onda. Il telescopio offre anche numerose possibilità per la tecnologia e l'ingegneria derivante, per il trasferimento tecnologico e i contratti tecnologici.

Tim de Zeeuw, Direttore Generale dell'ESO, scrive nella nota ufficiale che "l'E-ELT produrrà scoperte che nemmeno possiamo immaginare oggi e ispirerà persone di tutto il mondo a pensare alla scienza, alla tecnologia e al nostro posto nell'Universo".

Paolo Astaldi, presidente della Astaldi, ha aggiunto che "questo progetto è realmente visionario, per quello che rappresenta sia nel campo dell'astronomia che in quello della costruzione e dell'ingegneria. La Astaldi e i partner del progetto, la Cimolai e l'EIE Group, sono fieri di essere stati selezionati nel bando di gara dell'ESO per contribuire a rendere realtà una visione. La Astaldi è rinomata per le sue competenze tecniche di altissimo livello, per le costruzioni di qualità e la solida capacità di esecuzione e noi sfrutteremo tutti i nostri punti di forza per questo progetto".

Luigi Cimolai, Presidente della Cimolai, aggiunge che "l'E-ELT richiederà un elevato grado di qualità nella progettazione e nella costruzione e io sono convinto che questo contribuirà sicuramente ad aumentare ancora la nostra capacità di sviluppare progetti di complessità sempre maggiore".

Il nuovo contratto dimostra che l'E-ELT ha il potenziale per essere una forza trainante per lo sviluppo economico, offrendo alle aziende degli stati membri dell'ESO l'opportunità di guidare progetti di rilievo a livello internazionale.