Le sale cinematografiche e registi del calibro di James Cameron hanno paura del video-on-demand. Negli Stati Uniti sta montando la protesta per l'avvento dei nuovi servizi di video-streaming che promettono la visione dei film più attesi, anche a soli due mesi dallo sbarco nelle sale.
DirecTV
Fox, Universal, Sony e Warner, ad esempio, stanno per portare questa novità su DirecTV. La piattaforma di video-on-demand "svenderà " le novità a circa 6 dollari. Il problema di fondo è che si rischia lo svuotamento delle sale cinematografiche: 60 giorni di autonomia sono troppo pochi.
Cinemark e Amc Entertainment, le due più importanti società del settore che gestiscono 16mila delle 38mila sale del paese sono sul piede di guerra. Probabilmente rifiuteranno i trailer e le promozioni dei film che faranno parte dell'offerta DirecTV, come ad esempio "Mia moglie per finta" con Adam Sandler, "Cedar Rapidscon" con Sigourney Weaver e il thriller "Unknown" con Liam Neeson. Inoltre vorrebbero ridiscutere le percentuali degli incassi che sono costrette a condividere con le major.