In scena Microsoft contro Google per i prezzi dei brevetti

Il giusto prezzo per i brevetti essenziali è l'oggetto di dibattimento del processo che si apre oggi a Seattle. La risposta chiuderà le vertenze in corso fra Google e Microsoft, ma stabilirà anche un importante punto fermo per tutto il settore hi-tech.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Si apre oggi a Seattle il processo Microsoft contro Google per il presunto abuso di brevetti essenziali da parte dell'azienda di Mountain View. Secondo il Wall Street Journal ci sono in gioco una serie di proprietà intellettuali fra cui quelle relative allo standard video H.264 e al Wi-Fi 802.11. 

Microsoft si è detta volonterosa di pagare i diritti per le licenze d'uso, a patto che i prezzi fissati da Google facciano fede agli accordi FRAND (Fair, Reasonable, And Non-Discriminatory terms). Motorola sostiene di avere fatto a Microsoft un'offerta in linea con i prezzi di mercato delle licenze di questo tipo. Secondo l'accusa invece sarebbero state chieste royalties pari al 2,25 per cento del prezzo al dettaglio di qualsiasi dispositivo che sfrutta i brevetti in questione.

Il processo Microsoft contro Google stabilità il prezzo giusto per i brevetti essenziali

Inizialmente i prodotti nel mirino erano Xbox 360, Windows 7 e Windows Phone 7, secondo le ultime informazioni anche Surface è finito nel calderone.

La vicenda non è nuova. All'inizio dell'anno Microsoft aveva denunciato Google alla Commissione Antitrust europea con l'accusa di voler uccidere il video sul web bloccando le vendite di computer, Xbox e di tutti gli altri prodotti che fanno uso dei suoi brevetti. L'azienda di Steve Ballmer lamentava che Google stava chiedendo di versare 22,50 dollari per ciascun prodotto venduto che facesse uso del pacchetto di 50 brevetti relativi allo standard H.264.

Proprio per aver usato i brevetti H.264 senza autorizzazione Microsoft si era vista bloccare le vendite di molti prodotti dal tribunale tedesco di Mannheim. La corte d'appello di San Francisco però aveva annullato la sentenza perché le richieste basate sull'abuso di brevetti essenziali sono illegali. Il giudice aveva sentenziato che tutti i processi analoghi dovevano essere sospesi fino a quando non si sarebbe definito dettagliatamente l'uso corretto delle licenze FRAND.

Microsoft difende Xbox 360 e Surface

È proprio questo che deve stabilire il processo di Seattle: qual è l'importo ragionevole e non discriminatorio che si può chiedere per l'uso di una licenza essenziale. Motorola con il suo atteggiamento non ha riscosso molta popolarità oltreoceano: da tempo si sono schierati in difesa di Microsoft diversi rappresentanti del Congresso e molti produttori fra cui Apple, Nokia, Intel, Activision, HP e Cisco. Tutti hanno espresso dubbi sulla legittimità delle richieste di Motorola-Google.

Contro quest'ultima pende anche un'indagine ufficiale della Commissione Europea per violazione delle leggi antitrust mediante abuso di posizione dominate e ostacolo alla concorrenza, seguita alle denunce di Apple e Microsoft.

Secondo il WSJ il team legale di Motorola chiede che il fair value delle licenze essenziali sia determinato in funzione del prezzo a cui venivano concesse prima dell'acquisizione di Motorola da parte di Google. Non sappiamo però se queste informazioni arriveranno alla stampa, dato che entrambe le parti hanno chiesto - e ottenuto - che i documenti relativi agli accordi precedenti non siano resi pubblici.