-
Pro
- Qualità d'immagine eccellente
- Modalità PureVideo per riprese in low-light
- Lenti sostituibili
- Sistema InstaFrame per doppia registrazione (flat + 360°)
- Stabilizzazione FlowState migliorata
-
Contro
- Autonomia limitata in modalità 8K
- Prezzo elevato (€589) difficile da giustificare per uso casuale
- Surriscaldamento in sessioni prolungate ad alta risoluzione
- Workflow complesso per l'integrazione con software di editing professionali
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
L'Insta360 X5 rappresenta l'evoluzione della serie X dell'azienda, posizionandosi come prodotto premium nel mercato delle action camera 360°. Con un prezzo di lancio di €589,99, si rivolge principalmente a creator professionisti, videomaker sportivi e appassionati di tecnologia che richiedono massima flessibilità nella post-produzione e prestazioni robuste in ambienti estremi. Rispetto al predecessore X4, l'X5 introduce miglioramenti sostanziali nei sensori, nell'elaborazione IA e nella durabilità fisica, affrontando criticità storiche come la scarsa performance in condizioni di scarsa illuminazione e la fragilità delle lenti.
Recensione in un minuto
L'Insta360 X5 è una action camera 360° che eccelle nella risoluzione video 8K, nella resistenza fisica e nelle prestazioni in condizioni di luce critiche grazie alla modalità PureVideo. I nuovi sensori da 1/1,28" e il Triple AI Chip offrono un salto qualitativo tangibile rispetto alla generazione precedente, mentre la protezione IP68 e le lenti sostituibili risolvono storici punti deboli del formato. La cattura simultanea in modalità InstaFrame permette di ottenere sia riprese tradizionali che materiale 360° con un solo dispositivo, riducendo i tempi di editing.
Tuttavia, l'autonomia si riduce drasticamente nelle riprese 8K (88 minuti) e l'app companion richiede dispositivi mobili potenti per l'editing avanzato. Il riscaldamento in sessioni prolungate può limitare le prestazioni in ambienti caldi, mentre il prezzo elevato la rende difficile da giustificare per un uso sporadico. Ideale per professionisti che necessitano di massima versatilità in scenari dinamici, risulta sovradimensionata per un uso casuale, dove modelli entry-level come l'X3 offrono miglior rapporto qualità-prezzo. Un dispositivo eccellente nelle sue capacità tecniche, ma che richiede un utente consapevole per sfruttarne il pieno potenziale.
Com'è fatta
L'Insta360 X5 monta due sensori CMOS da 1/1,28", con area fotosensibile aumentata del 144% rispetto all'X4. Questa espansione dimensionale non è un semplice incremento numerico: sensori più grandi catturano maggiore luce per pixel, fondamentale nelle riprese in ambienti poco illuminati come foreste o scene notturne urbane. La tecnologia è combinata con un Triple AI Chip (un processore IA a 5nm affiancato da due chip dedicati all'imaging), che incrementa del 140% la potenza di calcolo rispetto al predecessore. Questa architettura tripartita consente l'elaborazione in tempo reale degli algoritmi di stabilizzazione e riduzione del rumore, mantenendo latenze minime anche in modalità di registrazione a massima risoluzione.
I sensori catturano video 360° a 8K/30fps con supersampling da 11K, garantendo un livello di dettaglio pari a 72MP per fotogramma. Per contestualizzare, si tratta di una risoluzione sufficiente a leggere targhe automobilistiche a distanza o dettagli architettonici in riprese panoramiche. Lo spazio d'archiviazione interno rimane assente, richiedendo schede microSD UHS-I con velocità minima V30 (consigliata U3) per gestire il flusso dati senza drop frame. La configurazione supporta schede fino a 1TB, essenziali considerando che 10 minuti di ripresa 8K occupano circa 17GB di spazio.
Le lenti in vetro ultra-resistente con pellicola ottica rinforzata offrono una protezione antigraffio doppia rispetto all'X4. Un aspetto critico considerando che le lenti sferiche delle camere 360° sono inevitabilmente esposte a contatti accidentali durante l'uso attivo. La vera rivoluzione è che per la prima volta nella serie, sono sostituibili dall'utente tramite un kit dedicato, riducendo i costi di riparazione in caso di danni.
La lunghezza focale fissa di 6mm e apertura f/1.9 ottimizzano la cattura di luce disponibile senza introdurre distorsioni geometriche eccessive, un equilibrio complesso da raggiungere in ottiche fisheye. La copertura multistrato riduce i riflessi e le aberrazioni cromatiche nei contorni dell'immagine, problematiche tipiche delle riprese con forte controluce. L'angolo di visione effettivo di ciascuna lente è di 200°, con una sovrapposizione di 20° che consente allo stitching algoritmico di creare transizioni naturali tra le due emisfere del video 360°.
Oltre alla risoluzione 8K/30fps, l'X5 supporta una gamma di modalità di acquisizione ottimizzate per scenari specifici:
-
5.7K/60fps in Active HDR per scene ad alto contrasto come paesaggi alpini o urbani con forti ombre. Questa modalità bilancia dinamicamente le esposizioni multiple per preservare dettagli sia nelle alte luci che nelle ombre profonde, senza l'effetto "cartoonesco" tipico dell'HDR aggressivo.
-
4K/120fps per slow motion fluidi, particolarmente utili in riprese sportive dove il rallenty evidenzia tecnica e movimenti. Il downsampling da sensori 8K a output 4K migliora la nitidezza percepita rispetto a camere native 4K.
- PureVideo: modalità IA dedicata alla riduzione del rumore e all'ottimizzazione dinamica in condizioni di scarsa illuminazione, attivabile fino a 8K/30fps. A differenza dei tradizionali algoritmi di denoising che sfocano dettagli, PureVideo analizza patterns temporali tra fotogrammi consecutivi, distinguendo rumore casuale da texture reali.
Il bitrate raggiunge 180 Mb/s, superiore allo standard di settore (tipicamente 100-150 Mb/s). Questo valore elevato è essenziale per preservare dettagli nelle aree ad alta frequenza come vegetazione o superfici acquatiche. I codec supportati includono H.264, H.265 (HEVC) e il proprietario INSV che incorpora metadati giroscopici per la stabilizzazione in post-produzione. La registrazione audio avviene attraverso quattro microfoni omnidirezionali con campionamento a 48kHz/16bit, supportando anche microfoni esterni via USB-C per produzioni professionali.
La batteria da 2400mAh garantisce fino a 185 minuti a 5.7K/24fps in condizioni ottimali (21°C), ma solo 88 minuti in 8K/30fps. Questi valori si riducono del 15-20% con PureVideo attivo o temperature estreme (<5°C o >35°C). L'X5 supporta ricarica rapida 30W (80% in 20 minuti), funzionalità essenziale per shooting prolungati con pause minime. La batteria, come per gli altri modelli di Insta360, è intercambiabile e potete acquistare delle batterie extra, per avere più flessibilità e autonomia quando serve.
La certificazione IP68 consente immersioni fino a 15m senza housing aggiuntivo, miglioramento significativo rispetto ai 10m dell'X4. Questa impermeabilizzazione integrata elimina la necessità di accessori dedicati per riprese subacquee casual, sebbene per immersioni professionali oltre i 15m sia disponibile un case opzionale certificato fino a 50m. La griglia antivento integrata riduce i disturbi audio senza necessità di microfono esterno, efficace fino a velocità del vento di circa 25km/h. Il corpo in lega di magnesio offre eccellente dissipazione termica senza aggiungere peso eccessivo, mantenendo la camera maneggevole a 196g.
Confronto X5 vs X4
Il salto generazionale tra X5 e X4 è sostanziale in molteplici aspetti tecnici e pratici.
Nei sensori, l'X5 implementa CMOS da 1/1.28" con area maggiorata del 144% rispetto agli 1/2" dell'X4. Questo si traduce in una migliore gestione del rumore e maggiore dettaglio, particolarmente evidente in condizioni di scarsa illuminazione dove la differenza può determinare l'usabilità stessa del materiale.
L'elaborazione beneficia del Triple AI Chip con performance computazionale aumentata del 140%, consentendo algoritmi più sofisticati per denoising, stabilizzazione e color grading in tempo reale. L'X4 utilizza un singolo chip AI che, sebbene competente, non può gestire simultaneamente molteplici processi intensivi.
Le lenti dell'X5 sono sostituibili dall'utente e costruite con vetro rinforzato, risolvendo una criticità storica dell'X4 che richiedeva riparazioni in assistenza per graffi o danni. L'apertura f/1.9 rimane invariata, ma il coating è migliorato per resistenza e trasmissione luminosa.
L'autonomia in modalità 8K/30fps passa da 75 minuti dell'X4 a 88 minuti dell'X5, un incremento modesto considerando la maggiore capacità della batteria (2400mAh vs 2290mAh) compensato dal maggior consumo dei nuovi componenti.
La resistenza all'acqua migliora da 10m a 15m senza case aggiuntivo, mentre il peso aumenta marginalmente da 180g a 196g, rimanendo comunque gestibile per montaggio su droni o gimbal leggeri.
Il prezzo sale da €450 dell'X4 a €589 dell'X5, un premium di circa 30% che riflette i miglioramenti hardware ma posiziona il prodotto decisamente nella fascia professionale del mercato.
Esperienza d'Uso
In condizioni di luce ottimale, l'X5 produce video con colori saturi e dettaglio microscopico, sfruttando il supersampling da 11K. La nitidezza centrale è paragonabile a camere tradizionali di fascia alta, con progressivo softening verso i bordi dell'immagine, caratteristica inevitabile dell'ottica fisheye ma ben controllata dagli algoritmi di correzione. La riproduzione cromatica tende naturalmente alla saturazione, privilegiando l'impatto visivo immediato rispetto alla neutralità clinica, ma rimane entro limiti realistici senza virare verso l'artificiosità tipica di alcune action camera entry-level.
Lo stabilizzatore FlowState elimina vibrazioni anche in scenari dinamici come ciclismo su terreni accidentati o snowboard, mantenendo l'orizzonte perfettamente livellato anche durante rotazioni complete della camera. Nei test su percorsi mountain bike con forti sollecitazioni, la differenza rispetto all'X4 è sottile ma percepibile, con micro-vibrazioni ad alta frequenza meglio controllate grazie alla maggiore potenza di calcolo disponibile per l'analisi giroscopica.
L'Active HDR a 60fps preserva dettagli in controluce senza artefatti di ghosting visibili in movimento, un risultato notevole considerando la complessità dell'elaborazione simultanea di due sensori. In scenari forestali con macchie di luce filtrate dalla vegetazione, l'X5 mantiene esposizione bilanciata sia nelle zone illuminate direttamente che nelle ombre profonde, superando limiti dinamici tipici del formato.
L'innovazione chiave è InstaFrame: registrando simultaneamente un video flat (auto-inquadrato) e il feed 360° grezzo, riduce del 70% il tempo di editing per contenuti social. In pratica, il sistema utilizza algoritmi predittivi per seguire soggetti in movimento o mantenere composizioni esteticamente bilanciate, producendo clip tradizionali pronte all'uso parallelamente al materiale 360° completo. Questo dual-recording consuma maggiore batteria (-15% circa) e spazio di archiviazione, ma elimina la necessità di reframing manuale per pubblicazioni rapide.
La modalità PureVideo rappresenta un salto rispetto alle precedenti implementazioni: in test notturni urbani con illuminazione stradale mista, riduce il rumore digitale del 40% rispetto all'X4 mantenendo texture realistiche dove altri sistemi tendono a "plastificare" superfici complesse. L'algoritmo analizza sequenze di fotogrammi identificando pattern di rumore variabili e separandoli dai dettagli strutturali dell'immagine, preservando microtessiture come asfalto bagnato o mattoni distanti.
Tuttavia, in ambienti sub-lux (come sentieri boschivi senza illuminazione artificiale), persistono limiti nella resa cromatica, con dominanti verdi osservabili a sensibilità ISO superiori a 3200. Questo shift cromatico, comune nei sensori CMOS in condizioni estreme, è meno pronunciato rispetto all'X4 ma rimane riconoscibile in scene con range dinamico limitato. L'HDR notturno è assente come implementazione dedicata, richiedendo esposizioni manuali per evitare clipping nelle aree illuminate artificialmente.
Nei test comparativi con riprese astronomiche semplici (luna piena e paesaggio), l'X5 ha mostrato capacità sorprendenti di catturare stelle fino a magnitudine 4 con esposizioni di 30 secondi, sebbene con inevitabile rumore nelle aree scure. La modalità timelapse notturna beneficia particolarmente dei sensori maggiorati, producendo sequenze urbane con transizioni fluide tra giorno e notte senza il brusco calo qualitativo tipico delle action camera quando scende il sole.
Le temperature di esercizio in sessioni notturne prolungate rimangono accettabili (35-38°C dopo 30 minuti di registrazione continua a 21°C ambientali), un vantaggio rispetto a competitor che tendono al surriscaldamento in modalità ad alta risoluzione con poca ventilazione naturale.
La griglia antivento integrata migliora la chiarezza vocale in presenza di brezze moderate, ma mostra limiti con venti superiori a 30km/h dove disturbi aerodinamici diventano predominanti. Il sistema di quattro microfoni consente una registrazione spaziale convincente, con buona direzionalità quando combinata con il video reframato in post-produzione. La risposta in frequenza privilegia la gamma media (ottimizzata per voci), con roll-off sotto i 100Hz che riduce rumori di manipolazione ma limita la profondità di suoni ambientali come onde o tuoni distanti.
L'app companion, sebbene potente nelle funzionalità di editing, drena rapidamente la batteria degli smartphone durante l'elaborazione e l'esportazione cloud: in test con iPhone 13, 30 minuti di esportazione 4K consumano il 45% della carica. L'interfaccia risulta intuitiva per funzioni base ma richiede apprendimento per operazioni avanzate come keyframing manuale o transizioni complesse. Il trasferimento wireless di file grezzi è possibile ma impraticabile per sessioni estese, con velocità limitate a circa 30MB/s in condizioni ottimali.
La sostituzione delle lenti è intuitiva (meno di 2 minuti dopo la prima esperienza), ma il kit di ricambio (€30) è essenziale per utenti outdoor che affrontano condizioni estreme. La calibrazione post-sostituzione è automatizzata ma richiede un ambiente ben illuminato per allineamenti ottimali. I controlli fisici sono minimali ma efficaci, con feedback tattile chiaro anche indossando guanti leggeri, mentre il display monocromatico fornisce informazioni essenziali senza complessità eccessive.
L'accoppiamento con accessori dell'ecosistema Insta360 è fluido, particolarmente con il selfie stick "invisibile" che viene automaticamente rimosso dalle riprese grazie agli algoritmi di stitching. Il supporto per montaggio standard 1/4" garantisce compatibilità universale con treppiedi e supporti di terze parti, elemento non scontato in un mercato che tende alla proprietarizzazione degli agganci.
L'overheating emerge come criticità dopo circa 25 minuti continui in 8K/30fps a temperature ambientali superiori a 35°C, costringendo a ridurre la risoluzione o implementare pause programmate. Questo limite termico, sebbene migliorato rispetto all'X4, rimane un fattore da considerare in riprese prolungate in esterni estivi o ambienti desertico. Il sistema di protezione termica interviene gradualmente riducendo framerate prima dello spegnimento forzato, permettendo di salvare il materiale registrato.
L'assenza di un display integrato per framing avanzato obbliga all'accoppiamento con smartphone per composizioni precise, problematico in ambienti umidi o con guanti spessi. Sebbene giustificabile per mantenere dimensioni compatte e autonomia accettabile, questa dipendenza dall'app rappresenta un punto debole in scenari dove la rapidità operativa è cruciale. Il controllo vocale offre un'alternativa parziale, ma con affidabilità ridotta in ambienti rumorosi come eventi sportivi o location ventose.
La gestione file proprietaria INSV richiede conversione obbligatoria tramite software Insta360 prima dell'importazione in editor video professionali, aggiungendo un passaggio al workflow che può risultare limitante in produzioni con tempistiche serrate. Sebbene questo formato preservi metadati essenziali per la stabilizzazione e il reframing, rappresenta una barriera all'integrazione immediata con pipeline produttive standardizzate.
Infine, la durata effettiva della batteria in condizioni reali risulta frequentemente inferiore alle specifiche dichiarate: test sul campo mostrano una riduzione media del 20-25% rispetto ai valori ufficiali quando si combinano temperature non ottimali, attivazione Wi-Fi per controllo remoto e utilizzo di funzionalità IA intensive come tracking automatico dei soggetti.
Verdetto: chi dovrebbe acquistarla?
L'X5 ridefinisce cosa è possibile ottenere con una action camera in scenari notturni o interni poco illuminati, producendo materiale utilizzabile dove generazioni precedenti generavano solo rumore digitale. Questa capacità espande significativamente le possibilità creative in documentari, eventi serali o esplorazioni urbane notturne. Assegniamo a questo prodotto il nostro Award: riprese a 360 gradi di alta qualità per non perdere nulla e un’ottima ergonomia d’uso fanno della Insta360 X5 un gadget per appassionati da desiderare.
Il sistema di lenti sostituibili combinato con certificazione IP68 ridefinisce l'affidabilità del settore, eliminando la fragilità storica delle camere 360° senza sacrificare qualità ottica. L'investimento iniziale superiore si traduce in costi di manutenzione ridotti nel ciclo di vita del prodotto, particolarmente rilevante per utenti professionali che non possono permettersi downtime in produzioni programmate.
Il Flusso di lavoro è molto efficiente grazie a InstaFrame ed esportazione cloud, che riduce drasticamente i tempi tra acquisizione e pubblicazione. La possibilità di ottenere simultaneamente materiale tradizionale e 360° completo rappresenta un vantaggio competitivo per creator che operano su piattaforme multiple con requisiti diversi, eliminando la necessità di equipaggiamento duplicato.
L'autonomia è limitata in modalità 8K, con dipendenza da power bank per riprese estese. Nonostante i miglioramenti incrementali rispetto alla generazione precedente, l'alta risoluzione combinata con elaborazione IA intensiva drena rapidamente la batteria integrata, limitando l'uso in location remote senza accesso a ricarica. L'assenza di batterie intercambiabili, sebbene comprensibile per l'impermeabilizzazione, rappresenta un compromesso significativo per produzioni professionali.
La dipendenza dall'ecosistema software proprietario introduce potenziali colli di bottiglia nel workflow professionale, particolarmente in team con equipaggiamento eterogeneo o integrazione con sistemi esistenti.
Il prezzo premium è giustificato solo per utenza professionale o prosumer avanzata. Con un costo di €589, l'X5 richiede un ritorno tangibile sull'investimento, difficilmente realizzabile per creator occasionali o utenti che sfruttano solo parzialmente le capacità avanzate del dispositivo. Di conseguenza gli acquirenti migliori saranno i Creator professionisti, operatori sportivi e documentaristi che necessitano di massima flessibilità di reframing in post-produzione, essenziale in eventi non ripetibili o condizioni imprevedibili dove il "momento perfetto" deve essere catturato senza compromessi. Robustezza in ambienti estremi (sott'acqua, alte quote, polvere), dove equipaggiamento tradizionale richiederebbe protezioni ingombranti o multiple configurazioni. Prestazioni affidabili in luce mista o notturna, superando limitazioni tipiche delle action camera in condizioni di illuminazione non ottimali.
È invece sconsigliata a utenti casuali, budget-oriented o chi preferisce workflow semplificati.
L'X5 non rivoluziona il concetto di action camera 360°, ma perfeziona l'esperienza d'uso in scenari critici, consolidando Insta360 come leader di settore.