Intel e Nvidia insieme contro AMD, chi ci guadagna?

Intel e Nvidia hanno firmato un accordo che pone fine alle battaglie legali. Le due aziende si scambiano tecnologie e intavolano collaborazioni. Intel verserà a Nvidia la somma di 1,5 miliardi di dollari lungo i prossimi cinque anni.

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a cura di Manolo De Agostini

Nvidia e Intel hanno fatto la pace e sono diventate amiche per la pelle. È questo il succo di un accordo di "cross licensing" della durata di 6 anni, che mette fine a tutte le battaglie legali tra le due parti.

Con il nuovo accordo Intel avrà accesso alla gamma completa di brevetti Nvidia. In cambio, Nvidia riceverà complessivamente 1,5 miliardi di dollari in costi di licenza, che saranno pagati in cinque rate con cadenza annuale (a partire dal 18 gennaio di quest'anno, fino al 2016), e manterrà l'uso dei brevetti Intel che erano parte del precedente accordo, ancora in vigore fino al 31 marzo. Nvidia non potrà però accedere alle proprietà intellettuali Intel che riguardano i microprocessori, la memoria flash e alcuni chipset.

"Questo accordo segna una nuova era per Nvidia. Il patto di cross license con Intel riflette il notevole valore delle nostre tecnologie per il calcolo parallelo e il visual computing. Mette in risalto inoltre l'importanza delle nostre invenzioni per il futuro dei computer e l'espansione dei mercati mobile e cloud computing", ha dichiarato Jen-Hsun Huang, amministratore delegato e presidente di Nvidia.

"Questa firma pone fine alle controversie legali tra le aziende, preserva la pace sul fronte dei brevetti e contempla meccanismi di protezione che consentiranno piena libertà nella progettazione dei prodotti", ha affermato Doug Melamed, capo del dipartimento legale e vicepresidente senior di Intel.

Intel e Nvidia diventano pappa e ciccia?

Che cosa succede ora? Due sono le cose che bisogna innanzitutto sottolineare: la prima è che Nvidia non ha acquisito la licenza x86, quindi non potrà realizzare una CPU basata su tale architettura. Non a caso, quasi con un tempismo perfetto, l'azienda ha anticipato Denver, il progetto di CPU basata sull'unione tra l'architettura ARM e le GPU Nvidia che, nel corso degli anni, dovrebbe andare proprio a infastidire i settori di mercato occupati dalle architetture x86 di Intel e AMD.

Il secondo aspetto è che al momento sembra alquanto difficile che Nvidia possa tornare nel mercato dei chipset per processori x86. L'amministratore delegato dell'azienda ha più volte ribadito che è fuori discussione un rientro nel settore, dopo che le battaglie legali con Intel l'hanno indotta a chiudere una divisione senza futuro. Da oggi è certamente tutto possibile, ma per ora non è un'eventualità da mettere in conto.

L'aspetto davvero interessante riguarda l'accesso di Intel a tutti i brevetti di Nvidia. La casa di Santa Clara potrebbe realizzare processori con grafica integrata decisamente migliori, oppure rastrellare alcune tecnologie importanti utili nei settori server, HPC e workstation. Nvidia ha anche diverse proprietà intellettuali nel mondo dei chipset che potrebbero servire a Intel.

C'è infine da tener conto delle possibili partnership che ancora sono difficili da vedere all'orizzonte ma che, vista la quantità di brevetti in gioco, potrebbero portare alla creazione di nuovi prodotti basati su hardware sia di Intel che di Nvidia.

L'amministratore di Nvidia lo fa capire molto bene, paragonando l'accordo con il colosso delle CPU a quello firmato con Sony nel 2004 per lo sviluppo del chip grafico di PS3. "L'accordo con Sony è molto simile a quello che abbiamo firmato con Intel. Ci sono molti prodotti che Intel vorrebbe fare e che potrebbero includere la nostra tecnologia e viceversa".

In quest'ottica un chipset congiunto tra Intel e Nvidia potrebbe non essere così utopistico. Per ora ogni idea può essere più o meno valida.