Internet e video: in Cina è ancora censura

Il governo cinese controllerà qualsiasi contenuto video dei grandi portali cinesi di upload.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

La Cina aggiunge un'altra censura ai contenuti di Internet, andando a toccare i video. Dalla fine di gennaio le nuove normative avranno effetto sia sui siti con sede in Cina, sia su quelli esteri, grazie a un preciso sistema di filtraggio dei contenuti.

Prima di tutto, qualunque sito che permetta l'upload di video o che ospiti sulle sue pagine dei video, deve essere in possesso di un permesso governativo (da rinnovare ogni tre anni), e deve essere di proprietà o quantomeno controllato dallo stato.

La censura invece attaccherà tutti i video inerenti ai segreti dello stato, quelli che intaccano la reputazione della Cina, demoliscono la stabilità sociale o promuovono la pornografia. Inoltre, i gestori dei siti non solo dovranno rimuovere i video incriminati, ma saranno anche costretti a fornire allo stato i dati degli utenti che hanno caricato tali video.

Il comunicato si conclude con una sorta di linea guida generale che recita come segue: "I fornitori di servizi video su Internet devono assicurarsi di servire il popolo, servire il socialismo e sottomettersi al codice di condotta socialista".