IPTV illegali, la nuova frontiera della pirateria audiovisiva in Italia

Secondo i dati IPSOS citati dalla FAPAV quasi 5 milioni di italiani sopra i 15 anni guardano illegalmente film, serie e programmi televisivi.

Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

La FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) ha tenuto questa mattina a Roma la seconda edizione di #TuteliAmo, un importante incontro che quest'anno ha toccato il tema, ancora inedito in Italia, delle IPTV pirata, un fenomeno a quanto pare in ascesa, che colpisce l’industria televisiva e i produttori di contenuti.

L'IPTV (Internet Protocol Television) è un sistema che permette ad un utente di fruire di contenuti televisivi in digitale (live e on demand) per mezzo di una connessione ad Internet a banda larga o ultralarga.

I servizi illegali che vengono messi in vendita online consentono agli utilizzatori, a fronte dell’acquisto di un unico abbonamento, che nella maggior parte dei casi varia tra i 10 e i 15 euro mensili, di accedere a tutti i canali delle televisioni pubbliche e private e ai relativi palinsesti, costituiti da film, serie TV, documentari ed eventi sportivi nazionali ed internazionali.

Proprio questi ultimi rappresentano un contenuto sempre più determinante. Secondo una ricerca IPSOS commissionata da FAPAV, sarebbero infatti ben 4,6 milioni gli italiani oltre i 15 anni che fruiscono illegalmente di eventi sportivi live, con una stima di circa 21 milioni di atti di pirateria compiuti ogni anno e legati ad eventi e programmi di carattere sportivo.

Tra questi, il calcio è ovviamente quello che più attira l’attenzione (3utenti su 4), seguito dalla Formula1, dalla Moto GP e dal Tennis. Più staccati Basket e Sci. Per quanto riguarda la diffusione delle IPTV illegali, queste sono state utilizzate dal 35% di chi guarda film, serie e programmi televisivi pirata in streaming (ovvero quasi un quarto del totale dei pirati in Italia). Invece, per quanto riguarda la pirateria di eventi sportivi, il 23% del totale dei pirati di sport live (ovvero circa un milione di utenti) utilizza questa modalità per accedere ai contenuti.

"Il tema dibattuto oggi e i dati IPSOS presentati mostrano come la galassia delle IPTV Illegali si stia radicando nel nostro Paese, diventando di fatto una nuova forma di pirateria legata non solo ai contenuti audiovisivi ma anche ad eventi sportivi e live", ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV. "La nostra Federazione, comprendendo la gravità del problema, ha voluto riunire per la prima volta tutti i principali attori che operano nell’ambito della produzione, distribuzione e tutela di contenuti audiovisivi, per capire come fronteggiare, in modo inclusivo ed efficace, un comportamento che non solo danneggia le industrie e l’economia del nostro Paese, ma va ad alimentare il mercato illecito e le organizzazioni criminali che lo gestiscono".

L’evento odierno, ha costituito anche l’occasione per mettere a punto una strategia comune di contrasto del fenomeno delle IPTV illegali. "Siamo convinti che serva rafforzare gli strumenti di enforcement e continuare a promuovere al contempo una cultura della legalità, soprattutto nell’ampio e diversificato mondo del Web e della fruizione di offerte di contenuti digitali, mediante campagne informative che educhino al rispetto della creatività e della cultura, asset distintivi del nostro Made in Italy", ha concluso Bagnoli Rossi.