Italia: denunce anonime contro la corruzione per trasformare Fantozzi in Snowden

L'Agenzia delle Entrate accetterà denunce per corruzione dai dipendenti pubblici. L'identità di chi denuncia sarà protetta con il fine di garantire l'anonimato e prevenire rappresaglie. L'Agenzia Entrate cerca i suoi whistleblower.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Agenzia delle Entrate accetterà denunce anonime contro la corruzione, e per farlo fornirà una piattaforma di comunicazione anonima e crittografata. Questo nuovo strumento era nell'aria dal 2012, quando fu pubblicato il "piano triennale di prevenzione alla corruzione" con la legge 190. Con il provvedimento dello scorso 30 gennaio, partono le azioni concrete.

snowden

I primi destinatari di questa novità sono i dipendenti della Pubblica Amministrazione, compresa proprio l'Agenzia delle Entrate. Idealmente un dipendente potrà denunciare un dirigente corrotto in totale anonimato e al riparo da rappresaglie.

"Se intendiamo perseguire davvero la lotta all'illegalità fiscale NOI per primi dobbiamo essere l'emblema della legalità e dell'onestà. Il sonno dell'etica non ci è consentito, nemmeno il sentimento d'onestà a intermittenza", scrive la direttrice dell'Agenzia Entrate Rossella Orlandi.

Il documento cede anche alla moda del momento e descrive i collaboratori - non si dica delatori - whistleblower. In altre parole si prende il nobilitato modello di Chelsea Manning, Edward Snowden e Julian Assange. Si vuole superare lo stereotipo del ragioner Fantozzi e abbracciare quello di Snowden quindi, sfruttando un vocabolo che la maggior parte di noi associa al coraggio, all'eroismo e all'integrità.

corruzione denunce anonimeVerrebbe da pensare all'iniziativa "Dillo in Italiano" che ha già raccolto oltre 60.000 firme di persone che vorrebbero un maggiore rispetto della nostra lingua. Ma non abbiamo una valida traduzione per whistleblower, e non sembra l'epoca giusta per la nascita di un neologismo altrettanto potente.

Detto questo, l'iniziativa dell'Agenzia Entrate fa parte di una presa di posizione internazionale, che prevede "obblighi di protezione e tutela del dipendente che segnala fatti corruttivi". Quanto alla piattaforma sicura, per ora sappiamo che sarà istituito un indirizzo email dedicato alla segnalazioni anonime. I messaggi ricevuti saranno accessibili solo a un ristretto numero di persone, che s'impegnato a tutelare il whistleblower. Le informazioni saranno protette con strumenti crittografici che dovrebbero aiutare a prevenire l'accesso non autorizzato.

In caso la denuncia porti al procedimento penale, infine, è possibile che si riveli l'identità del whistleblower, solo se questo è necessario alla difesa dell'accusato in aula. Per quanto sia possibile la denuncia anonima, infine, si auspica che siano molti i cittadini pronti a metterci nome e cognome, così da diventare esempi di onestà per tutti noi.

assange chomsky

Jullian Assange con Noam Chomsky

Sembra comunque che l'Agenzia delle Entrate non sia pronta ad accettare denunce che arrivino in forma del tutto anonima. A quanto pare bisognerà sempre rivelarsi e affidare la protezione dell'identità all'agenzia stessa. Il documento parla chiaramente di dipendenti pubblici che denunciano superiori corrotti, e spiega che l'Agenzia delle Entrate provvederà a proteggerne l'identità.

Stando così le cose, non è detto che tutti si fidino, ma è sempre possibile almeno tentare con una denuncia del tutto anonima. Dopotutto esistono strumenti per garantirsi un anonimato quasi assoluto online, dalle VPN ei proxy, passando per la rete TOR. Chi proprio vuole nascondere la propria identità può crearsi un solido scudo digitale prima di inviare una denuncia anonima per corruzione.

Non è detto che una denuncia presentata in questo modo sarebbe presa in considerazione - probabilmente no - ma almeno bisogna sapere che, prendendo le giuste contromisure, risalire alla vera identità di un whistleblower è di fatto quasi impossibile. Un "quasi" importante, come insegnano appunto Manning, Snowden e Assange.