Italiani ancora teledipendenti? Sì ma con la libertà digitale è un'altra cosa

Secondo un recente studio Samsung gli italiani sono al passo con il resto d'Europa quanto a digitalizzazione. Abbiamo trasformato le nostre case, che oggi sono luoghi privilegiati per l'uso e il consumo di libri, riviste, film e altro in formato digitale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La casa degli italiani è sempre più digitale e connessa, il luogo dove impariamo e ci divertiamo. In altre parole, per dirla con le parole scelte da Samsung, il luogo dove viviamo è "il nuovo centro culturale degli italiani". Questa è la sintesi del nuovo Samsung Techonomic Index, che oltre al nostro ha incluso altri 17 paesi europei per un totale di 18.000 persone. A scanso di equivoci, è forse opportuno sottolineare che in questo studio il termine culturale è inteso nel senso più ampio del termine, dal saggio di semantica ai video di Favij – poi starà a ognuno di noi tracciare la linea di demarcazione tra cultura utile e immondizia.

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L'evoluzione tecnologica ha innescato cambiamenti culturali, e questo ha messo in moto un circolo che ha portato le nostre case a trasformarsi. Sono sempre il luogo dove dormiamo e mangiamo, ovviamente, ma sempre più anche lo spazio per il lavoro, lo studio, la scoperta di nuove conoscenze.

Secondo Samsung questo è possibile grazie anche all'aumentare dei dispositivi. Dove una volta c'era un televisore, oggi ne abbiamo più di uno, ma anche smartphone, tablet e computer. Secondo Samsung ogni nucleo famigliare possiede mediamente 19 dispositivi; un numero che personalmente mi lascia a bocca aperta; se però penso a quando i miei due figli saranno grandi e avranno i loro gadget personali, forse, non saremo poi così lontani.

Secondo lo studio Samsung in ogni famiglia ci sono almeno due televisori, e due famiglie su tre in Italia ha almeno un tablet – oggetto che quasi tutti vogliono aver per casa. Con l'aumentare dei dispositivi aumenta anche il tempo che passiamo usandoli: 8,99 ore nel 2015, rispetto alle 7,8 ore dell'anno scorso. Una tendenza che non accenna a rallentare, poi: solo nei prossimi tre mesi, mediamente, spenderemo 319 euro in prodotti hi-tech.

"Aumenta anche la capacità di spesa per accedere a contenuti digitali, soprattutto se contribuiscono ad arricchire l'istruzione della famiglia. Siamo tra i Paesi con la più alta spesa in materiali educativi: 14,30 euro al mese rispetto alla media europea di 12 euro", continua il comunicato stampa Samsung che non tralascia di citare i video educativi su YouTube, né come in Italia "sono triplicate le persone che hanno deciso di pagare per fruire di libri e riviste digitali proclamandoli tra gli acquisti online più popolari scelti da un quarto degli italiani (26%)".

Nonostante tali cambiamenti "la televisione resta la soluzione preferita per guardare i diversi contenuti da casa. Il 93% delle famiglie italiane non passa un giorno senza ritrovarsi davanti al televisore, guardare la TV mentre si twitta o si scaricano contenuti è diventata la nuova normalità: quotidianamente vi spendiamo 45 minuti in più rispetto allo scorso anno con una media di 3 ore e 8 minuti vs le 2 ore e 23 minuti del 2014; mentre nel resto d' Europa si spendono in media solo 32 minuti in più".

Però non guardiamo più la TV in modo passivo come qualche anno fa, o almeno lo facciamo molto meno. La disponibilità di programmi on-demand ci permette di guardare quello che vogliamo quando vogliamo, e lo stesso vale per il download (Samsung non specifica se legale oppure no).

"Il 39% delle persone in tutta Europa scarica regolarmente programmi televisivi (in salita dal 29% nel 2014) e anche in questo trend gli Italiani si distinguono con un aumento del 12% di famiglie che accedono a contenuti video in streaming rispetto allo scorso anno".

Pare poi che la diffusione della tecnologia si faccia sentire anche in cucina, nel senso che la nuova moda dei programmi televisivi e i food blogger ci stiano spingendo a cucinare più spesso e a usare più dispositivi per farlo.