La banca centrale del Pakistan raccomanda il divieto totale delle criptovalute

La banca centrale del Pakistan e il governo federale hanno raccomandato che le criptovalute siano completamente vietate. Il rapporto è stato inviato ai ministeri della legge e delle finanze per un'ulteriore revisione.

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a cura di Alessandro Crea

Sono emersi rapporti secondo cui il governo del Pakistan e la sua banca centrale, la State Bank of Pakistan, hanno deciso di vietare le criptovalute. I media locali hanno riferito il 12 gennaio che la presunta raccomandazione di divieto completo imporrebbe sanzioni agli scambi di criptovaluta. Il divieto è, al momento, una raccomandazione, e non è chiaro se sarà pesantemente contestato mentre si trova ancora in fase di revisione.

L'Alta Corte del Sindh (SHC) ha esaminato lo stato delle valute digitali e questa è la prima volta che la banca centrale si pronuncia sulle attività crittografica. L'SHC aveva chiesto al governo di regolamentare gli asset nell'ottobre 2020.

Le ragioni principali alla base della raccomandazione sono il finanziamento del terrorismo e il riciclaggio di denaro, ragioni simili a quelle di altri paesi. Tuttavia, molti altri paesi hanno imposto una regolamentazione, come le procedure KYC, per prevenire tali atti, una mossa molto meno draconiana.

Le raccomandazioni rendono le criptovalute illegali e non scambiabili, anche se non è chiaro quali sarebbero le conseguenze per il singolo investitore. Allo stato attuale, la raccomandazione è piuttosto nebulosa, con l'SHC che chiede che il rapporto venga inviato ai ministeri della legge e delle finanze per ulteriori deliberazioni.

Questi ministeri determineranno se un divieto rientrerebbe nei diritti costituzionali. Svilupperanno inoltre un quadro giuridico che dovrebbe offrire maggiore chiarezza su quali potrebbero essere le sanzioni. I popolari influencer crittografici sono intervenuti, dicendo che "i giovani vogliono cripto" e il primo ministro dovrebbe dire la sua opinione.

Il Pakistan si unisce a una decina di altri paesi che hanno vietato le criptovalute. Il più importante di questi è la Cina, che l'anno scorso ha vietato l'asset class mentre stava preparando la propria valuta digitale della banca centrale (CBDC). Altri paesi che hanno vietato le criptovalute includono Egitto e Bolivia.

Molti paesi consentono bitcoin e criptovalute in qualche forma, anche se la maggior parte opera in un'area grigia. La rapida ascesa del mercato delle criptovalute non è stata accompagnata da una regolamentazione costante. È solo negli ultimi 12 mesi circa che i paesi hanno iniziato a considerare una qualche regolamentazione.

Invece di proporre divieti, nazioni come la Corea del Sud hanno creato quadri giuridici per garantire che non si verifichino attività illecite. Le loro decisioni includono la creazione di un regime fiscale e l'obbligo che gli scambi vengano registrati.