La Milano ultra-broadband ringrazia la cacciata di Telecom

Milano vanta 375mila km di fibra grazie a Metroweb e Fastweb. Lo sviluppo dell'infrastruttura ultra-broadband è ai massimi europei, non resta che lanciare i servizi. Intanto svelati i retroscena della trattativa Metroweb-Telecom.

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a cura di Dario D'Elia

Milano è la regina dell'ultra-broadband italiano grazie a 375mila km di fibra che attraversano l'area metropolitana e l'hinterland. Il dato di primo acchito è senza dubbio positivo, ma quello che conta realmente sono i servizi offerti e sotto questo punto di vista c'è ancora tanto da fare. Insomma, a fronte di migliaia di chilometri di fibra si dovrebbe godere di una sorta di spaesamento (positivo) provenendo da altre città. Un po' come sbarcare a Singapore e rendersi conto di cosa voglia realmente dire wired.

Il capoluogo meneghino è comunque seduto su un grande potenziale, grazie al lavoro svolto in questi anni da Metroweb e Fastweb. La prima, ex municipalizzata sotto il controllo del Fondo F2i, si è occupata della posa della fibra negli anni '90 per conto della seconda. Oggi collaborano per lo sviluppo dell'ultra-broadband nazionale, ma è pur sempre Milano il laboratorio privilegiato del progetto fibra. E i numeri svelano il motivo.

Fibra a Milano

Se le percentuali di connessioni broadband sul totale raggiungono il 26% nella virtuosa Svezia, nella capitale economica italiana siamo al 35% (Fonte: OCSE). Paragonare nazioni a città è sicuramente azzardato, ma comunque rende l'idea dello scenario. Ancor di più se si punta lo sguardo al cosiddetto ultra-broadband. Ebbene, la media nazionale del nostro paese è dell'8,6%, ma senza Milano tocca prendere il binocolo per scorgere l'orizzonte europeo del 6%.

Viene da domandarsi però se il modello milanese possa essere replicato nel resto d'Italia. Probabilmente no, dato che Telecom possiede più di 4 milioni di km di fibra nazionale (a Milano solo 1.500 km). Inoltre secondo Alberto Trondoli, l'amministratore delegato di Metroweb, il mancato accordo con Telecom Italia sulla fibra verticale (quella che arriva negli appartamenti, NdR.) ha svelato uno dei punti critici del settore. "L'intesa è fallita perché è apparso evidente che Telecom da un lato (Telecom, NdR.) e F2i e Metroweb dall'altro avevano e hanno obiettivi strategici non solo diversi, ma addirittura divergenti", ha confermato il dirigente al Sole 24 Ore.

Miracolo a Milano

"L'obiettivo dell'ex monopolista è proteggere il più possibile la vecchia rete in rame ritardando l'utilizzo della fibra, una migrazione inevitabile. Il nostro obiettivo è invece accelerare il più possibile questo processo, soprattutto a Milano dove c'è l'infrastruttura orizzontale già pronta e dove il 30% dei clienti è già collegato con la fibra".

Trondoli ha svelato tutti i retroscena della trattativa senza farsi remore. E così si è scoperto che Telecom Italia avrebbe voluto applicare tariffe altissime per il noleggio della fibra: il doppio rispetto a quanto aveva in mente Metroweb. Per quanto riguarda invece la tempistica per lo sviluppo in verticale l'incumbent proponeva 5/6 anni, mentre la controparte solo 3.

E così, come ben sappiamo, l'outsider ha deciso di fare da solo siglando partnership con Vodafone e Wind per la fornitura del servizio end-to-end in fibra. In pratica abbandoneranno la rete Telecom per quella del nuovo entrante.

"Leaving Telecom Italia" sognando Singapore. Un film dal finale non scontato. Questa volta.