La pubblicità online ucciderà l'editoria cartacea?

I dati IAB confermano che nel 2012 la pubblicità online supererà quella del cartaceo ponendosi alle spalle della televisiva. Per il 2011 invece si stima una flessione del comparto totale del 3% mentre per il il Web un +15%.

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a cura di Dario D'Elia

Il successo della pubblicità online rischia di mettere nei guai l'editoria cartacea: nel 2012 diventerà di diritto il secondo mezzo di raccolta dopo la televisione. Come ricorda con dovizia di particolari Il Sole 24 Ore, lo IAB Forum di Milano (qui il rapporto preliminare) in questi giorni non potrà che confermare questo trend. 

Tanto più che mentre il 2011 pare destinato a chiudersi con una flessione di circa il 3% dell'intero comparto pubblicitario (8,7 miliardi di euro), l'advertising online toccherà quota 1,2 miliardi - in crescita del 15% sul 2010. Le cifre in ballo sono indiscutibili e l'anno prossimo con un incremento previsto del 10/15% l'editoria sarà scalzata semplicemente raggiungendo gli 1,5 miliardi di euro.

Mercato pubblicitario italiano

"Ok, niente trionfalismi, parliamo ancora di numeri molti distanti se si pensa che il piccolo schermo farà sempre e comunque incetta di circa la metà della raccolta totale. Ma la réclame sul web intanto sta stracciando, è il caso di dirlo, la carta stampata", scrive Lepido sul Sole 24 Ore. 

Non a caso stanno chiudendo riviste più o meno storiche, e gli unici a sopravvivere sono i quotidiani – grazie anche ai circa 700/800 milioni di euro di sovvenzioni statali. 

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Le aziende stanno tradendo non solo la carta (-27,7% di investimento) ma anche la televisione (-11,7%) e premiando il Web (+46,1). Pur tenendo conto che il comparto pubblicitario online non supera ancora il 14% di share dell'intero settore.

"Abbiamo due obiettivi che non ho dubbi saremo in grado di centrare. Il primo: nel 2012 anche in Italia l'online diventerà il secondo media dopo la televisione. Il secondo: raggiungere nel 2015 la quota del 20% dell'advertising totale, per un valore di 2 miliardi", ha dichiarato Salvatore Ippolito, presidente vicario di IAB.