La risoluzione 4K ha senso solo con le Smart TV da 60 pollici

Secondo il responsabile tecnico di HBO la diffusione del 4K nelle case ha davanti a sé molti ostacoli, primo fra tutti la poca convenienza economica per chi gestisce i contenuti. Ma una spinta potrebbe venire dal 3D e da futuri video-wall consumer...

Avatar di Francesco Pignatelli

a cura di Francesco Pignatelli

Gli Smart TV con risoluzione 4K oggi servono più che altro per mostrare agli utenti un motivo "tecnologico" per investire in nuovi TV: l'altissima definizione non sarà un prodotto di massa in breve tempo. Questo, in sintesi, è il parere che Robert Zitter, responsabile tecnico di HBO, una delle più importanti emittenti via cavo degli Stati Uniti, ha espresso a Digital Arts Online dopo che all'IFA di Berlino sono stati presentati diversi modelli di Smart TV con risoluzione di 3.840 x 2.160 pixel, genericamente catalogata come 4K, in confronto ai classici pannelli Full HD da 1.920 x 1.080 pixel.

Se è vero che il 4K è un argomento caldo per una parte del mondo broadcasting, Zitter è scettico sulla sua diffusione a breve termine nelle case. L'ostacolo principale? Non è affatto assicurato che una fetta importante dei telespettatori veda davvero i vantaggi del 4K: secondo Zitter, per apprezzare la differenza tra 4K e Full HD bisogna avere uno Smart TV da almeno 60-70 pollici. Sotto queste dimensioni i due standard danno una resa paragonabile e quindi l'utente non vede perché spendere cifre rilevanti per passare da un TV Full HD a uno 4K. "Ma quante persone, negli Stati Uniti o in qualunque altra parte del mondo, avranno TV più grandi di 60 o 70 pollici? Il 20-25 percento (del mercato - NdR)", commenta Zitter.

Il TV 4K presentato all'IFA da LG: 84 pollici di altissima definizione

In uno scenario del genere le emittenti televisive e i fornitori di contenuti non giudicano remunerativo effettuare gli investimenti per aggiornare le proprie infrastrutture tecnologiche in modo da produrre, gestire e distribuire contenuti 4K. Questo vale a maggior ragione per le aziende che hanno appena completato il passaggio alla gestione dei contenuti "solo" in alta definizione. Al limite alcune emittenti, come la stessa HBO, potrebbero pensare di distribuire contenuti 4K on demand, per servire quella piccola fetta di utenti che ha Smart TV adeguati. È un circolo vizioso: pochi utenti non giustificano l'investimento nella produzione e distribuzione di contenuti 4K, il che a sua volta non stimola l'acquisto di Smart TV 4K e non fa crescere il mercato. Stando così le cose, una diffusione rapida del 4K nelle case è molto difficile.

Un sistema di 3D autostereoscopico: dimezzare la risoluzione non è un vero problema su un pannello 4K

Ma il responsabile tecnico di HBO ha anche indicato due elementi tecnici che potrebbero cambiare questo scenario: il primo favorirebbe la diffusione degli Smart TV 4K ma meno dei contenuti, il secondo avrebbe l'effetto opposto. Il primo elemento è l'utilizzo dei display 4K per il 3D autostereoscopico, che non richiede occhialini speciali. Sinora il 3D si è diffuso poco proprio perché impone l'uso degli occhiali, ma si potrebbe usare l'altissima risoluzione di un pannello 4K per visualizzare contemporaneamente due immagini Full HD che andrebbero a costituire una visione tridimensionale autostereoscopica ad alta definizione, visibile a occhio nudo.

Il secondo elemento è lo sviluppo di sistemi multi-schermo consumer. Si tratterebbe di sistemi simili ai video-wall professionali e basati su display senza bordo che l'utente potrebbe affiancare a piacimento, grazie a un software di controllo che gestirebbe i contenuti in modo intelligente "dividendoli" fra i vari pannelli. In questo modo non si sarebbe costretti a comprare un pannello 4K per vedere contenuti 4K, ma basterebbe acquistare quattro pannelli Full HD e disporli una matrice 2 x 2. Soluzioni del genere ci sono già, secondo Zitter, si tratta di vedere se e quanto si diffonderanno.